Scuola, nella notte l'accordo tra governo e sindacati: revocato sciopero del 17 maggio
L'intesa, siglata alla presenza di Conte e del ministro Bussetti, prevede più risorse per il rinnovo contrattuale e soluzioni per il precariato. Autonomia differenziata, passo indietro: impegno a salvaguardare "il sistema nazionale dell'istruzione". Conte: "Gli stipendi vanno adeguati alle responsabilità, troveremo i fondi"
E' stato siglato nella notte a Palazzo Chigi l'accordo tra i sindacati del mondo della scuola e il governo, presenti il ministro dell'Istruzione Bussetti e il premier Conte. L'accordo prevede tra l'altro più risorse per il rinnovo contrattuale e soluzioni per il precariato. I sindacati, in seguito all'intesa, hanno sospeso lo sciopero che era stato proclamato per il prossimo 17 maggio.
In particolare, a quanto si apprende, sindacati e governo hanno convenuto sull'opportunità di avviare l'iter del rinnovo del contratto collettivo di lavoro del comparto Istruzione, scaduto nel dicembre scorso e il governo si è impegnato a garantire il recupero graduale nel triennio del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori. Conte e Bussetti, inoltre - era presente anche il sottosegretario all'Istruzione Giuliano - si sono impegnati, a nome del governo, a reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificamente al personale scolastico in occasione della prossima legge di bilancio proprio per avviare un percorso che permetta un graduale avvicinamento dei docenti italiani e del personale Ata alla media degli stipendi di quelli europei.
Sul fronte dell'università e della ricerca, il governo, secondo quanto si è appreso si è impegnato a consentire una maggiore flessibilità nel'utilizzo del salario accessorio e ad incrementare il personale che svolge attività di ricerca e didattica.
Sul fronte dell'autonomia differenziata, fortemente osteggiata dai sindacati della scuola con iniziative che vanno avanti da mesi, questi hanno ottenuto l'impegno del governo a salvaguardare l'unità e l'identità culturale del sistema nazionale di istruzione e ricerca, garantendo un sistema di reclutamento uniforme e che tutto il personale abbia uno stesso contratto collettivo. L'accordo, per i sindacati, è stato siglato dai comparti scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
"Consapevole di dover investire di più in questo settore, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono. L'accordo con i sindacati ha riguardato anche altri temi, tra i quali la definizione degli strumenti per superare il problema del precariato". Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte al termine dell'incontro, insieme al ministro dell'Istruzione Bussetti, con i sindacati del mondo della scuola che ha portato a siglare un accordo permettendo di revocare lo sciopero indetto per il 17 maggio. Dopo la riunione fiume, iniziata al termine del Consiglio dei ministri e che si è conclusa alle 6 del mattino, Conte precisa che "istruzione e ricerca sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità di questo governo". "Andiamo avanti - aggiunge il premier - sulla via del dialogo, con l'obiettivo di superare le vertenze di un comparto troppo a lungo trascurato dai precedenti governi. Il nostro obiettivo è rilanciare e far ripartire il sistema Italia. Continuerò a visitare le scuole italiane, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che esse svolgono, in una prospettiva inclusiva e solidale, nella costruzione di un futuro migliore, più umano e più giusto, per il nostro Paese", conclude Conte.
"A Palazzo Chigi abbiamo siglato l'accordo con i sindacati rappresentativi dei nostri settori. Più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, per garantire stipendi adeguati agli insegnanti". E' quanto scrive sulla sua pagina Facebook il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.
"Soluzioni mirate per il precariato: chi insegna da più di 36 mesi - aggiunge - avrà percorsi dedicati per l'immissione in ruolo. Sono due dei punti qualificanti dell'intesa. Ringrazio il presidente Giuseppe Conte per il supporto dato alla trattativa.
E ringrazio i sindacati: insieme stiamo lavorando per il bene della scuola".
La leader della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, sottolinea il "recupero graduale del potere d'acquisto" nel triennio per chi lavora nella scuola e l'impegno del governo a reperire "finanziamenti dedicati al personale scolastico all'interno della Pubblica amministrazione, nelle prossime finanziarie: una attenzione particolare per chi lavora nel mondo della scuola - afferma Gissi - che chiediamo da sempre e che porterebbe i docenti italiani a raggiungere gradualmente i livelli medi degli stipendi dei docenti dei Paesi europei".