Scuola-Mobilitazioni in tutta Europa
www.rassegna.it Mobilitazioni in tutta Europa di Carla Pagani La scuola protesta. Dopo poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico la scuola si mobilita in tutta Europa....
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Mobilitazioni in tutta Europa
di Carla Pagani
La scuola protesta. Dopo poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico la scuola si mobilita in tutta Europa. Nel mese di ottobre in Francia, Spagna e Olanda sono stati organizzati scioperi e proteste contro il taglio degli organici, il blocco delle assunzioni e la generale mancanza di risorse da destinare al sistema scolastico, analogamente a quanto accaduto in Italia con lo sciopero del 18 ottobre. Per le organizzazioni sindacali nazionali si tratta di condurre congiuntamente un'incisiva azione di protesta sociale in grado di contrastare il progetto di smantellamento dello stato sociale promosso dai governi di destra.
La Francia è stata la prima a mobilitarsi. Il 17 ottobre le cinque principali organizzazioni sindacali (Faen, Ferc-Cgt, Fsu, Sgen-Cfdt, Unsa-education) hanno indetto uno sciopero di tutto il personale della scuola, docente e non docente, contro il 'budget Raffarin'. L'adesione allo sciopero è stata di più del 50%: professori e addetti hanno manifestato in piazza accanto agli studenti, anche loro pesantemente colpiti dalle misure previste dalla nuova finanziaria. Cinque i punti fondamentali della politica del governo Raffarin in materia scolastica: abbandono dei piani pluriennali di assunzione previsti dal precedente governo Jospin nel novembre 2000, soppressione di 5.600 posti per personale non docente, taglio delle risorse destinate alla Ricerca, abolizione del piano di reclutamento degli assistenti educatori, decentramento del sistema educativo nazionale. Un piano economico nato, a detta delle organizzazioni sindacali francesi, da un'azione unilaterale del governo che tende ad escludere il dialogo con le parti sociali e che dimostra chiaramente la perdita di qualunque priorità di Educazione e Ricerca.
Nel frattempo la Spagna si prepara allo sciopero del 29 ottobre contro la cosiddetta Ley de Calidad, la riforma del governo spagnolo che prevede la 'segregazione' degli alunni in indirizzi differenti a seconda del loro andamento scolastico. Le proteste spagnole sono cominciate sin dai primi del mese, con le mobilitazioni del 3 e del 5 ottobre, supportate da un'intensa azione di controinformazione volta a far luce sulla vera natura della riforma. Cinque le organizzazioni sindacali coinvolte (Fete-Ugt, FeCcOo, Stes, Intersindacal Gallega e Cgt) affiancate dal Psoe e Izquierda Unida.
Persino in Olanda, dove le condizioni del sistema scolastico sono senza dubbio tra le migliori d'Europa, la mobilitazione ha cominciato a farsi sentire: bersaglio della protesta la nuova coalizione guidata dai democristiani e dalla lista xenofoba fondata da Pim Fortuyn, impegnata in un progetto di redistribuzione delle risorse che i sindacati giudicano inopportuno. Per il momento si attendono i risultati della mobilitazione, ma i sindacati nazionali si dicono pronti a riprendere la protesta entro il mese di dicembre se le richieste avanzate non dovessero essere accolte.
(22 ottobre 2002)