Scuola, la maggioranza cerca l'accordo per stabilizzare 50 mila docenti precari
Lega e Pd vogliono un anno di prova allargato a questa nuova platea, Palazzo Chigi pensa al ripristino degli insegnanti Covid per evitare la ripartenza a settembre con Dad
Corrado Zunino
ROMA - In queste ore la maggioranza sta provando a chiudere un accordo sulla stabilizzazione di 50 mila insegnanti precari. Pd e Lega, sostenuti dal sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso, sono intenzionati ad aggiungere all'assunzione per un anno di 18.500 supplenti di prima fascia, garantita dal Decreto sostegni bis, l'immissione in questo percorso degli iscritti in seconda fascia di quella quota di docenti che, senza abilitazione al'insegnamento ma con almeno 36 mesi di esperienza in classe, oggi è inserita nelle Gps online, ideate la scorsa estate (a fatica) dall'ex ministra Lucia Azzolina.
Una parte del Pd (i deputati Matteo Orfini, Rosa Maria Di Giorgi) e la Lega hanno depositato emendamenti diversi per chiedere la stessa cosa: serve avviare un percorso di qualificazione e stabilizzazione di una quota ulteriore di docenti con tre anni di esperienza per far sì che le 112.000 cattedre vacanti - i sindacati ritengono siano in realtà 200.000 - non portino a un nuovo settembre nero per una scuola che già rischia di ripartire con aliquote di studenti in didattica a distanza.
Ci sono stati tre incontri di maggioranza, sul tema, e anche i Cinque stelle, che fin qui avevano bollato il progetto come una sanatoria, hanno iniziato a discutere della possibilità di un percorso formativo lungo un anno con una prova finale rigorosa da realizzare nel giugno 2022. La novità, tuttavia, è che ora la parte più tiepida sul nuovo accordo è quella del ministro Patrizio Bianchi, che non riesce a incidere nelle scelte di Palazzo Chigi. Il guardiano della filosofia Decreto sostegni bis - assunzioni ordinarie per 50 mila docenti, percorso straordinario per i 18.500 di prima fascia, concorsi regolari banditi ogni anno - è il capo dipartimento della Programmazione economica della Presidenza del Consiglio, Marco Leonardi, ordinario della Statale di Milano tornato in un ruolo di vertice con il governo Draghi dopo l'esperienza fatta con l'ex premier Paolo Gentiloni.
A Palazzo Chigi si sta ragionando, invece, sulla possibilità del ritorno di 50 mila "docenti Covid" (con il personale Ata si salirebbe a quota 60-70.000), formula utilizzata nel picco della pandemia della scorsa stagione e che da settembre dovrebbe consentire di ripartire tutti in presenza. Ci sono altri 400 milioni da aggiungere ai 350 già stanziati sul Decreto sostegni bis. Al massimo, sul fronte opportunità per i docenti precari, i tecnici di Chigi consentirebbero di aumentare la "riserva dei posti" dei singoli concorsi fino al 30 per cento: chi non prende subito la cattedra, la prenderà successivamente.
C'è un accordo complessivo, infine, sul sostegno scolastico: l'emendamento Casa (5 Stelle) prevede l'inserimento in ruolo, senza prove aggiuntive, degli abilitati con un anno di servizio.