SCUOLA/ ISCRIZIONI, PER I SINDACATI DAL MINISTERO VUOTE PAROLE
Panini(Cgil):aumentano alunni ma il governo riduce prof e classi
Roma, 2 mag. (Apcom) - Non convincono i sindacati della scuola le rassicurazioni provenienti dal ministero della Pubblica Istruzione sui criteri di formazione delle classi per cui il rapporto alunni per classe per il prossimo anno scolastico rimarrà sostanzialmente stabile: secondo Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil, "finora, alle forti richieste avanzate dal mondo della scuola e dai sindacati il governo ha risposto con buone ma vuote parole".
Ai sindacati non piace l'aumento, previsto anche in Finanziaria, del numero di studenti per classe per calmierare la spesa degli organici dei docenti: in sostanza, in casi limite, potrebbero costituirsi anche classi anche da 32 alunni. "E' la prova provata del disastro della Finanziaria - dice Panini - non esiste paese al mondo in cui aumentano i ragazzi e il governo risponde riducendo gli insegnanti e le classi".
D'accordo con la Cgil è anche Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas: "La situazione economica e strutturale della scuola pubblica - spiega il leader dei comitati di base - diviene ogni giorno più drammatica, al limite della catastrofe e del degrado più inaccettabile. Quello che fa rabbia è che era tutto già scritto in una Finanziaria".
"I tagli alla superiore - continua Bernocchi - sono i più evidenti e vistosi, resi ancor più gravi dall'aumento delle iscrizioni a livello nazionale: quello che già accade qua e là ora, 30-32-34 alunni per classe, diverrà la norma, con lo scadimento della didattica, aumento della selezione e ulteriore logaramento di docenti già assai provati".