Scuola, intesa bipartisan su assunzioni ma salta la stabilizzazione di 10000 precari
Dal dl Semplificazioni sparisce l'indicazione di 10 mila nuovi posti votata in Commissione alla Camera. Il Pd va all'attacco. Poi l'intesa con lo stop al blocco dell'organico di insegnanti e personale ausiliario della manovra di luglio: il numero aumenterà se cresceranno gli alunni. E il settore potrà essere finanziato col lotto
ROMA - Via libera delle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera al nuovo emendamento all'articolo 50 del Dl semplificazioni sugli organici della scuola. L'ok all'emendamento dei relatori è arrivato con un voto bipartisan. Solo la Lega, infatti, ha votato contro in Commissione. Salta la tassa sulla birra, gli alcolici intermedi e l'alcool etilico prevista da un emendamento al dl semplificazioni come copertura all'assunzione di nuovo personale nella scuola. Ma, soprattutto, scompare l'indicazione delle 10 mila nuove assunzioni. In compenso, c'è l'intesa sullo stop al blocco dell'organico di insegnanti e personale ausiliario deciso con la manovra di luglio: il loro numero potrà aumentare se dovesse crescere il numero degli studenti. E il comparto potrà essere finanziato con le entrate del gioco.
Il compromesso è stato raggiunto dopo le proteste del Pd che stamani aveva puntato il dito contro l'atteggiamento della Tesoreria dello Stato in commissione Bilancio. "Il governo non può contrastare un
voto del Parlamento", ha detto Dario Franceschini, denunciando le resistenze da parte del governo sulle assunzioni nella scuola. "Ho posto con determinazione -ha spiegato Franceschini ai cronisti al termine della capigruppo - un tema grande come una casa: su un emendamento approvato dalla commissione di merito quando si è arrivati alla commissione Bilancio il governo ha detto no. Rimettiamo le cose in ordine: in un sistema parlamentare dopo un voto della Commissione
gli organi dello Stato devono collaborare a individuare le coperture, ma non contrastare un voto del Parlamento".
Lotto e giochi. Dal 2013, con il Lotto o il Superenalotto, si potrà finanziare il comparto scuola. È quanto si legge nella nuova versione dell'emendamento al decreto semplificazioni. La copertura prevede che l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato del ministero dell'Economia, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, verifica la possibilità di rinegoziare le convezioni in materia di giochi pubblici "utili al fine di assicurare maggiori entrate". A decorrere dal 2013, "le eventuali maggiori entrate derivanti dall'applicazione" delle disposizioni "accertate annualmente con decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze sono riassegnate allo Stato per essere destinate" al comparto scuola. In pratica, spiega uno dei relatori del decreto semplificazioni, Oriano Giovanelli (Pd) "introduciamo anche per il comparto scuola un meccanismo che già era utilizzato per finanziare i beni culturali" con i proventi dei giochi utilizzato dal ministero per i Beni culturali.
Nessuna stabilizzazione dei precari. "Non c'è alcuna stabilizzazione dei precari", ha detto Maria Stella Gelmini, arrivando nelle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera, dopo la riformulazione ulteriore dell'emendamento sul comparto scuola. L'ex ministro dell'Istruzione ha spiegato che per quanto riguarda l'organico "ogni tre anni verrà calcolato il fabbisogno" di docenti e personale amministrativo "sulla base della popolazione scolastica". In pratica ci sarà una rivalutazione periodica dell'organico in base all'effettivo numero degli studenti. Per quanto riguarda i fondi con cui si finanzieranno le nuove norme, Gelmini spiega: "Il fondo per il merito e la qualità in capo al Miur verrà reso permanente".
Organico legato a trend demografico. L'organico della scuola, a partire dal prossimo anno scolastico, verrà fissato ogni tre anni "sulla base della previsione dell'andamento demografico della popolazione in età scoltare", si prevede nell'emendamento sulla scuola, frutto del compromesso con il governo. Nel testo si legge che "con decreto del ministero dell'Istruzione, di concerto con il ministero dell'Economia, con cadenza triennale, a decorrere dall'anno scolastico immediatamente successivo all'emanazione" della legge sulle semplificazioni "è definita la consistenza numerica massima degli organici dell'autonomia e di rete, sulla base delle previsioni dell'andamento demografico della popolazione in età scolare". Inoltre nel testo dell'emendamento si mette nero su bianco che nella definzione dell'organico della scuola si tenga in considerazione una maggiore destinazione di personale "anche i fini di una estensione del tempo scuola" e si crei "un'organico di rete" tra le istituzioni scolastiche che contrasti anche il fenomeno, sempre piu' diffuso nelle classi, del bullismo.
Nessuna traccia dei 10mila. Per quanto riguarda i 10mila nuovi posti cui faceva menzione la vecchia versione non c'è più traccia. Nella versione precedente dell'emendamento si leggeva che l'organico della scuola rimaneva determinato ai sensi dell'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2006 n.112 (cioè con i tagli previsti dalla manovra del governo Berlusconi) salvo che per le nuove 10mila assunzioni. Nel testo approvato dalle Commissioni salta il riferimento numerico e si legge che "a decorrere dal medesimo anno scolastico si continua ad applicare il comma 9 dell'articolo 64" della manovra Berlusconi-Tremonti sui tagli.
Le coperture. Il fondo del Miur, spiega Occhiuto, "dovrebbe essere sufficiente a coprire" gli sforamenti di organico rispetto ai numeri attuali "perché il fondo è di circa 900 milioni anche se non tutti saranno ovviamente utilizzati" per le nuove assunzioni. Per ammortizzare la spesa per il Ministero, quindi, si è pensato quindi alla nuova tassazione sui giochi già esistenti, che però, essendo in sé aleatoria, non poteva essere l'unica fonte di copertura per la scuola. "Con i giochi- spiega Occhiuto- non si possono coprire spese strutturali come l'organico" di docenti e personale Ata. "Il nuovo emendamento però - ribadisce- considera l'organico che già c'è".