Scuola, il pasticcio dei test «Concorso a rischio ricorsi»
Lorena Loiacono
ROMA È bufera sul concorso per i professori della scuola media e superiore: gli aspiranti docenti stanno segnalando numerosi errori nelle domande e possibili disparità di trattamento durante le prove scritte svolte finora. E così la selezione, già finita sotto i riflettori per l'impressionante mole di bocciature che in alcuni casi ha raggiunto il 90% dei candidati, potrebbe essere ricontrollata per rivedere eventuali penalizzazioni: «Meglio metterci mano subito», chiedono i sindacati, «per evitare il contenzioso dopo».
Questo concorso, riservato alla scuola secondaria, è tra i più attesi. La scuola ha bisogno di personale docente da assumere e la speranza è che l'iter concorsuale si concluda in tempo utile per settembre prossimo, in modo da portare in cattedra i docenti necessari visto che le assunzioni autorizzate dal ministero dell'Economia non vanno a buon fine perché mancano docenti in graduatoria per il ruolo. Tutti posti che restano scoperti per i quali vengono attivate continue supplenze. Quindi, per scongiurare il rischio di ricorsi che vadano a bloccare le graduatorie finali, la Flc Cgil scrive al ministro all'istruzione Bianchi affinché si faccia subito chiarezza: «Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte degli aspiranti coinvolti nelle prove scritte», specifica il segretario generale Francesco Sinopoli, «che riferiscono di quesiti errati o formulati in maniera ambigua. Riteniamo sia interesse della stessa amministrazione evitare il ricorso al contenzioso e tutelare i candidati penalizzati».
LA RICHIESTAVisto anche l'alto tasso di bocciati, è stato chiesto all'Amministrazione di diffondere i dati ufficiali sui candidati che hanno superato le prove scritte già svolte e che il dato venga aggiornato costantemente. Il ministero di viale Trastevere potrebbe quindi verificare le prove svolte finora. Gli errori riportati vanno dai quesiti di cultura generale a quelli di inglese. «Ogni giorno ci arrivano segnalazioni di quesiti sbagliati», racconta Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, «o per i quali più di una era la risposta esatta o addirittura casi in cui nella batteria di quiz la stessa domanda era ripetuta due volte. Attiveremo i nostri uffici legali, per tutelare chi si ritenesse ingiustamente danneggiato».