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Scuola, il governo ha pronto un aumento di 107 euro per i docenti

La Cgil chiede di arrivare a 140 euro: "Oggi c'è troppa distanza con i laureati della pubblica amministrazione e con gli stipendi degli insegnanti in Europa". Nel contratto ci sarà formazione, smart working e nuovi incarichi

01/02/2022
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA - Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi questa mattina ha spiegato, aprendo la partita del rinnovo del contratto di lavoro per il personale scolastico, che le risorse a disposizione del governo consentono un aumento medio in busta paga, mensile e lordo, pari a 105-107 euro. Partendo dagli 87 euro destinati allo scopo con i finanziamenti previsti nella Legge di bilancio 2021, il ministero dell'Istruzione è riuscito a ottenere dalle Finanze altri 300 milioni di euro complessivi. Questo consentirebbe di dare a oltre un milione di lavoratori della scuola, docenti compresi, la cifra di 105-107 euro nell'anno in corso più 200 euro una tantum. Nel 2023 resterebbe in busta paga solo l'aumento concordato.

Quando il ministro Bianchi ha chiuso l'esposizione dell'atto di indirizzo del contratto nazionale, la Cgil,  attraverso il suo segretario scuola Francesco Sinopoli, ha detto che quella cifra non copre la distanza che oggi c'è sia rispetto agli altri laureati della pubblica amministrazione sia rispetto alle buste paga degli insegnanti europei. "Serve un miliardo in più", ha sottolineato. Cifra che porterebbe l'aumento lordo mensile a 137 euro.

L'aumento medio prospettato da Bianchi è di dieci euro superiore a quello chiuso dai sindacati con la ministra Valeria Fedeli nel febbraio 2018.

Nell'atto di indirizzo che porterà al contratto sono previste diverse questioni. Per esempio, il contratto dovrà definire "un pacchetto di ore dedicate alla formazione in servizio dei docenti, con particolare riferimento alle metodologie didattiche innovative e alle competenze linguistiche e digitali". Per gli Ata sarà rivisitato l’ordinamento professionale, con attenzione alla valorizzazione del personale, in particolare dei dirigenti amministativi (Dsga). Fra gli obiettivi, c’è anche il welfare lavorativo: possibili aree di intervento saranno rappresentate da sostegno alla genitorialità, prestazioni sanitarie, formazione e mobilità sostenibile.

Nel contratto saranno disciplinate anche le funzioni strumentali che oggi rappresentano un supporto all’autonomia scolastica e all’innovazione: si punta ad avere specifiche iniziative formative per chi assume queste responsabilità e a disciplinare criteri di scelta, durata dagli incarichi e compensi. Sarà normato qui lo smart working, a prescindere dall'emergenza epidemiologica.

I sindacati, tutti, hanno fatto notare l'assenza di qualsiasi intervento del ministro sui dirigenti amministrativi (Dsga) facenti funzioni e sull'equiparazione dei diritti degli insegnanti supplenti.

È un momento di difficoltà per il sindacato scuola poiché, dopo una lunga stagione di iniziative prese in comune tra le cinque sigle di riferimento (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Confsal), negli scorsi giorni la segretaria Cisl Maddalena Gissi ha chiuso da sola il contratto sulla mobilità dei docenti, soluzione fortemente criticata dagli altri sindacati.


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