Scuola, iI Consiglio superiore della pubblica istruzione: maturità meglio a distanza e niente voti alle elementari
Le raccomandazioni sull'ordinanza della ministra: se la sicurezza di tutti non è garantita si faccia il colloquio a distanza e per i piccoli solo un giudizio sul documento di valutazione. "Per settembre servono assunzioni". La Azzolina: "Il colloquio per il diploma sarà in presenza"
Corrado Zunino
- Il parere che la ministra Lucia Azzolina non voleva, quello del Consiglio superiore dell'istruzione - 36 membri tra cui dirigenti scolastici, docenti, sindacalisti, esperti delle istituzioni pubbliche -, chiede all'Istruzione di togliere, per quest'anno, i voti agli alunni delle scuole elementari e di sostituirli con giudizi che meglio possono interpretare questa stagione scolastica a metà.
Parere obbligatorio non vincolante
Quindi, raccomanda fortemente un esame di Maturità realizzato con un protocollo di sicurezza nazionale "stringente, dettagliato e prescrittivo a garanzia della salute di tutto il personale coinvolto", altrimenti meglio affidarsi, come già si fa con l'esame di Terza media, a un colloquio in remoto.
Sulla scuola elementare, "tenuto conto che la situazione emergenziale ha particolarmente penalizzato l'apprendimento degli alunni più piccoli, per i quali l'interazione in presenza con i docenti costituisce un elemento determinante nei processi di apprendimento, in misura maggiore rispetto agli altri gradi di scuola", il Consiglio superiore della Pubblica istruzione ha chiesto che la valutazione finale sia espressa attraverso un giudizio riportato nel documento previsto e non attraverso la votazione espressa in decimi.
Il parere del Cspi è obbligatorio ma non vincolante. Con un'ordinanza in tempi di Covid la ministra dell'Istruzione lo aveva tagliato per velocizzare i tempi delle decisioni di fine anno, concentrate nelle tre ordinanze (bozze di ordinanze, per ora) firmate la settimana scorsa. Poi, su pressione dei sindacati, è dovuta tornare sulle sue decisioni. Il parere arriva adesso, al termine di una videoriunione fiume iniziata ieri alle 10 di mattina, conclusa dopo dodici ore per l'intera assemblea e portata avanti in seduta ristretta fino a mezzanotte.Sulla scuola elementare, "tenuto conto che la situazione emergenziale ha particolarmente penalizzato l'apprendimento degli alunni più piccoli, per i quali l'interazione in presenza con i docenti costituisce un elemento determinante nei processi di apprendimento, in misura maggiore rispetto agli altri gradi di scuola", il Consiglio superiore della Pubblica istruzione ha chiesto che la valutazione finale sia espressa attraverso un giudizio riportato nel documento previsto e non attraverso la votazione espressa in decimiAncora, il Cspi ha espresso perplessità sulla legittimità costituzionale della misura che prevede la sostituzione dell'esame di Stato conclusivo di Terza media con gli scrutini del consiglio di classe. Critici i membri, come già evidenziato da Repubblica, sui tempi concessi tra la discussione online della tesina e, appunto, la valutazione finale: "Suggeriamo tempi più distesi lasciando alle scuole il compito di organizzare il calendario". La ministra aveva già fatto sapere all'Associazione nazionale presidi che questo periodo più largo sarà concesso.
Ancora sulla Terza media, per la prima volta si attribusice un valore alla tesina rispetto alla valutazione finale, "fino a un valore in decimali al 20 per cento".
Per la Maturità, "tenuto conto della composizione della commissione con soli docenti appartenenti al consiglio di classe", si ritiene "non necessaria la trasmissione preliminare di un elaborato scritto sull'argomento". Niente tesina, un "di più" con i membri interni. E, poi, via la discussione sull'Alternanza scuola lavoro.
"Il colloquio non deve essere di un'ora"
Il Consiglio superiore, come spiega la vicepresidente Annamaria Santoro, non dovrebbe dare una graduatoria di valutazione nazionale, un limite all'autonomia delle commissioni d'esame che, essendo interamente composte da docenti della classe, "potrebbero orientare in maniera più efficace una
griglia di valutazione che tenga conto delle ripercussioni sulla classe della situazione straordinaria
determinatasi a causa dell'emergenza Covid 19". I criteri di valutazione del colloquio, quindi, li devono scegliere i membri interni. Oppure, bisogna eliminare i singoli punteggi: i docenti sanno. Via l'indicazione della lunghezza di un'ora per il colloquio.
Il Cspi segnala che nel decreto legge non è stata indicata la possibilità di riconversione del credito attribuito ai candidati nel terzo e del quarto anno, né è stata prevista la possibilità di rideterminare il valore dei crediti per la classe quinta. Bisogna intervenire. Nella tabella dei voti che riguarda il canddiato con la media del "6" si rileva anche un errore: la somma fa "35", non "36".
Il Consiglio si è espresso sulla ripresa scolastica di settembre: "In vista dell'Anno scolastico 2020/'21", si legge, "sarà necessario intervenire tempestivamente con provvedimenti normativi che riducano il numero minimo di alunni di ogni istituzione scolastica dimensionata e il numero minimo di alunni per classe e, di conseguenza, determinino l'aumento degli organici di tutto il personale della scuola, dirigente, docente, amministrativo".
Per ora non vi sono date certe sulla ripresa dell'anno a settembre né sui corsi per il recupero delle discipline insufficienti (in un primo tempo si era parlato del 1° settembre). In assenza di un calendario scolastico, "è inopportuno dare indicazioni prescrittive alle scuole sull'avvio delle attività didattiche e sulle modalità di recupero degli apprendimenti. Tale previsione", chiude il Cspi, "è lesiva dell'autonomia delle scuole e delle prerogative del collegio docenti".L'auspicio finale del Consiglio superiore d'istruzione, che ricorda di aver prodotto questi pareri in una settimana invece dei 45 giorni precedentemente previsti, è che il ministero "sappia cogliere e apprezzare i suggerimenti proposti nella sua funzione di massimo organismo istituzionale e di rappresentanza della comunità scolastica".
La ministra Lucia Azzolina ha voluto subito ricordare che le condizioni di sicurezza accompagneranno tutti i colloqui orali dell'esame di Maturità: "Il protocollo è praticamente pronto" ed è stato costruito "con il comitato tecnico scientifico che vigila sulla crisi pandemica, e che ha già approvato l'esame in presenza, seguendo anche le sollecitazioni dei sindacati".
I tecnici del ministero sono al lavoro sui pareri dell'organo consultivo.