Scuola, gli studenti tornano in piazza contro il governo
Per il diritto allo studio ma insieme, gran parte di loro, per il No al referendum. Da Torino a Roma, da Bari a Palermo
Da Roma a Palermo, da Torino a Bari: gli studenti tornano in piazza contro le politiche del governo sulla scuola e anche, una gran parte di loro, per il No al referendum. "La legge di bilancio presenta delle misure che vanno ad incidere in maniera più ampia sul diritto allo studio universitario", spiega la coordinatrice nazionale dell'Unione degli universitari, Elisa Marchetti, sottolineando come a fronte di "alcuni aspetti positivi", come l'incremento delle risorse nel Fis, il fondo statale per le borse di studio, "ci sono altri interventi fortemente migliorabili, come la no tax area, e altri da bocciare, come le super borse e il finanziamento per i dipartimenti di eccellenza".
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A Roma 3000 liceali e alcuni universitari sono tornati a sfilare lungo il percorso classico, dalla Piramide al ministero dell'Istruzione di viale Trastevere con il traffico in tilt nella zona anche per chiedere "il ritiro dell'accordo tra Miur e grandi aziende perché gli studenti andranno a lavorare gratis per imprese come McDonald's, Zara, Eni e Poste Italiane senza rimborsi né garanzie".
A Torino c'è stato qualche disordine in piazza Castello, nei pressi del McDonald's, con gli studenti che hanno rovesciato alcuni sacchi di letame e acceso qualche fumogeno: hanno scandito slogan contro l'accordo tra Miur e grandi aziende per l'alternanza scuola lavoro e poi il corteo è poi ripartito senza incidenti. A Bari circa un migliaio di studenti ha sfilano per le vie del centro protestando soprattutto per lo stato disastroso della manutenzione delle scuole.
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La manifestazione è un appuntamento legato alla Giornata Internazionale degli studenti che da più di 10 anni ricorre ogni 17 novembre. Si protesta per il diritto allo studio e all'espressione dei giovani, ma insieme, quest'anno, vista anche la vicinanza con il voto per il referendum costituzionale, diversi sindacati studenteschi manifestano prendendo posizione per il No: da qui lo slogan "ChangeisNOw" scelto da UdS.
Come si legge nell'appello pubblicato dall'Unione degli Studenti su Fb per promuovere la partecipazione, "crediamo che il nostro NO debba servire a ricostruire il tessuto democratico del paese, debba riuscire a mettere al centro la necessità di nuovi processi decisionali che partano dai nostri territori". E domani, venerdì 18, sempre a Roma, la protesta degli studenti autorganizzati: appuntamento alle 9.30 sempre a Piramide. Titolo del corteo: "Say No to Renzi".