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Scuola, Giannini: "Assunzioni solo per concorso pubblico". Renzi contestato dai precari: "Stiamo facendo nuove regole"

Il ministro dell'Istruzione: "Basta babele graduatorie". "Vogliamo portare la scuola dal '900 al terzo millennio". Il premier: "Ascolto tutti, poi si decide". Un insegnante dalla platea: "No alle classi pollaio"

23/02/2015
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la Repubblica

ROMA - "Assunzioni nella scuola solo per concorso pubblico. Via la babele di graduatorie che sembravano accontentare tutti, ma non accontentavano nessuno". E' iniziata con un annuncio del ministro Stefania Giannini l'evento del Pd per presentare "La scuola cambia, cambia l'Italia", organizzato per festeggiare il primo anno del governo del premier Mattero Renzi. Un grande meeting che ha visto come protagonista anche Renzi. Un evento mediatico nel quale non sono mancate alcune contestazioni. Quando Renzi ha incominciato a parlare è stato interrotto da un gruppo di insegnanti precari.

Le proteste. "Sono un insegnante precario,anch'io sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti", ha detto uno di loro. "Lo so che gli addetti ai lavori non si fidano più della politica. La frustrazione porta gli insegnanti a non crederci più, nello Stato - ha replicato Renzi - . Siamo nell'imminenza di un momento molto importante dal punto di vista normativo: stiamo per riscrivere le regole sulla scuola". E la prossima tappa del calendario del governo sarà la Rai. "Senza la riforma della Rai, che non vuol dire cambiare palinsesto, non siamo nelle condizioni di fare alcun investimento educativo. A marzo si parte", ha sottolineato il premier che sulle nuove norme ha puntualizzato: "Ascoltare tutti non vuol dire non fare più niente, sennò è paralisi, palude, lo stesso atteggiamento che ha bloccato l'Italia per 20 anni e che non consentiremo che continui".

Scuola, Giannini: "Assunzioni solo per concorso"


Il terrorismo. L'istruzione come punto di partenza per creare una società vivibile. Renzi lo ricorda con un esempio. "I terroristi non usano le zattere, non arrivano attraverso le zattere": coloro che hanno compiuto i recenti attentati "sono usciti dalle scuole europee e sono cittadini europei che non hanno trovato nella scuola l'integrazione, l'educazione e il confronto", ha detto. "Perdiamo tanti ragazzi che possono essere recuperati alla scuola. Quello della dispersione scolastica deve diventare un tema centrale nel nostro dibattito. "In futuro chiederemo autonomia anche dal punto di vista economico, così che una parte della dichiarazione dei redditi possa andare a una singola scuola", ha aggiunto Renzi.

La ressa per entrare. La giornata di oggi è stata una grande kermesse per il Pd e il governo. Per partecipare all'incontro, c'è stata una ressa all'ingresso dello Spazio Esposizioni in via Palermo. All'esterno dell'edificio si è accalcata una folla di partecipanti, che, nonostante l'invito, non è riuscita a entrare. Per parlare di futuro nelle aule sono state scelti anche sportivi. Il presidente onorario dell'Inter e storico capitano della squadra nerazzurra, Javier Zanetti, ha regalato una maglia personalizzata al presidente del Consiglio, mentre Marco Belinelli, campione della nazionale italiana di basket, ha inviato un video per ricordare l'importanza dello sport.

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Il precariato scolastico. A salire sul palco per prima, il ministro Giannini, che ha elencato i principali punti della 'rivoluzione del governo'. Per essere più moderna e attuale, la scuola deve partire prima di tutto dai suoi insegnanti. Per troppo tempo, ha detto il ministro, ci siamo rassegnati "alla babele di graduatorie" e lo stesso è successo per la carriera degli insegnanti, che "da sogno impossibile sta per diventare realtà praticabile".  "La prima candelina" del governo Renzi "l'ha spenta Poletti con il Jobs Act con il quale si è cercato di tornare alla normalità nel mercato del lavoro, togliendo il precariato e dando lavoro buono all'Italia. Anche nella scuola vogliamo tornare alla normalità con la fine del precariato scolastico". "Vogliamo portare la scuola dal '900 al terzo millennio - ha aggiunto Giannini - . A giorni un decreto legislativo darà corpo ad un lavoro intensissimo. Vogliamo dare un nuovo progetto educativo all'Italia per una scuola migliore".

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Il merito. Nel suo discorso, il ministro ha parlato anche di merito, un tema molto discusso in materia di pubblico impiego: "Fino a sei mesi fa la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un 'No'. Ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile. A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. E il fatto che l'anzianità non scomparirà del tutto nel decreto non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito".

Il ruolo sociale dei docenti. L'obiettivo è "ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti", ha spiegato Giannini che ha attaccato il precariato: "A qualcuno ha fatto comodo" ha detto, sottolineando che il fenomeno ha avuto costi di tipo economico ("Nel 2014 abbiamo speso 866 milioni di euro per coprire le supplenze annuali") e anche "un costo sociale". Su questo punto è intervenuto poco dopo anche Renzi. "Stiamo facendo passare l'idea che se a scuola c'è un problema con un alunno è comunque colpa dell'insegnante e mai dei ragazzi. Quando andavo a scuola io, se l'insegnante chiedeva di parlare con i miei genitori, loro mi alzavano da terra...", ha detto il premier.

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Un ponte con il mondo del lavoro. Fondamentale per il governo il collegamento con il mondo del lavoro. Sull'alternanza scuola lavoro "dobbiamo uscire dall'occasionalità per mettere in atto il più grande sforzo finanziario e di semplificazione mai fatto", ha detto il ministro. Giannini ha quindi lanciato un messaggio agli imprenditori e agli studenti: "Ai primi - ha detto - ricordo che portare in azienda un giovane e non è un costo ma un investimento per l'azienda e quindi per il futuro del paese. Ai giovani - ha aggiunto - voglio dire che misurarsi con un lavoro durante il corso di studi e un' esperienza di completamento delle vostre coerenze, un esperienza essenziale che arricchisce la vostra formazione".

La contestazione al ministro. Giannini ha quindi sottolineato che il progetto del governo prevede anche il potenziamento di alcuni insegnamenti, come Lettere e Matematica  ma anche Arte, Musica, le Lingue straniere. E ancora attenzione sarà data alla scuola digitale e al 'sostegno'. Su quest'ultimo punto ha commentato il  caso del bambino autistico lasciato solo in aula a Valmontone, vicino Roma. "Le stanzette del silenzio degli innocenti nella Buona Scuola non ci saranno, non avranno spazio". Un lungo discorso che è stato interrotto da un insegnante presente in platea, ha gridato:  "Ministro, abrogate la riforma Gelmini. No alle classi pollaio!".

La scuola come bellezza. "La scuola deve essere bellezza. E' l'eros che muove le cose. A scuola non ci si deve 'spallare', non ci si deve annoiare!", ha detto l'ex ministro dell'Istruzione, presidente del comitato per l'insegnamento della musica, Luigi Berlinguer, prendendo la parola all'iniziativa. Un intervento, al termine del quale Berlinguer ha ricevuto l'abbraccio del presidente del Consiglio Renzi.


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