SCUOLA: GARAGNANI (FI): INACCETTABILE DECISIONE FIORONI

Roma, 1 giu. (Apcom) - "La decisione del ministro Fioroni di bloccare la sperimentazione nelle scuole secondarie superiori è inaccettabile nel merito e nel metodo". Il deputato di Fi Fabio Garagnani contesta l'iniziativa del ministro dell'Istruzione."Innanzitutto - spiega - per una questione di buon gusto e rispetto del Parlamento il ministro avrebbe dovuto sentire la Commissione competente e procedere ad un eventuale decisione, cosa che non ha fatto dimostrando lo scarso senso di democrazia che, peraltro, caratterizza il centrosinistra. Nei cinque anni in cui sono stato in commissione Cultura - ricorda il deputato di Fi - il centrosinistra chiedeva continuamente la presenza del ministro competente per ogni discussione e decisione".

"Per quanto riguarda il merito - continua Garagnani - l'esperienza insegna che ogni riforma deve essere sperimentata, per esercitare fino in fondo le sue potenzialità, ed è inutile nascondersi che parte delle componenti della scuola, e mi riferisco alla Cgil ed ai settori più a sinistra del corpo docente, hanno pesantemente boicottato la sperimentazione ed ostacolato ad ogni livello l'applicazione della legge violando così i doveri di lealtà e correttezza che devono caratterizzare un docente scolastico".

"A tutto questo - osserva ancora l'esponente di Fi - va aggiunto che l'attuale viceministro dell'Istruzione, Mariangela Bastico dei Ds, si è caratterizzata in Emilia Romagna, non solo per l'opposizione illegittima alla riforma, ma ha addirittura invitato con toni perentori le istituzioni scolastiche a non attuare la sperimentazione, come risulta da una intervista da lei rilasciata alla stampa".

"Appare dunque evidente, anche in questa vicenda, che il disegno egemonico dei Ds è quello di snaturare non solo il senso della riforma - sostiene Garagnani - ma di ripristinare un centralismo dai contenuti illiberali chenon può che recare danno alla scuola italiana. Anche in presenza di veri e priopri comportamenti difformi dalla legge in vigore, accaduti a Bologna e nella regione Emilia Romagna, dove il dovere del ministro sarebbe innanzitutto quello di garantire il rispetto della legge vigente senza indulgere a comportamenti faziosi e settari che ne squalificano l'azione".