Scuola, educazione civica obbligatoria già da quest'anno: firmato il decreto
È stato lo stesso ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, a dare con un tweet l'annuncio
Il Ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, ha inviato ieri al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (il Cspi, che è organo consultivo del Miur) il decreto che consente l'avvio fin dall'anno scolastico 2019/2020 dello studio obbligatorio dell'Educazione Civica reintrodotto da una legge varata in via definitiva, lo scorso primo agosto, dal Parlamento, che entrerà in vigore nei primi giorni di settembre. Il decreto consente di partire già da questo anno scolastico con l'insegnamento obbligatorio dell'Educazione civica attraverso una sperimentazione nazionale in tutte le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione.
PROCEDURA D'URGENZAIl parere del Cspi è obbligatorio in caso di sperimentazioni nazionali. Di qui la richiesta inviata ieri dal Miur al Consiglio affinché si esprima con procedura d'urgenza per poter procedere, poi, alla successiva firma. Sempre al Cspi, ai primi di agosto, sono state inviate le Linee Guida per lo studio dell'Educazione Civica necessarie alle scuole per poter attuare la norma.
Il decreto ad hoc si è reso necessario per aggirare il ritardo della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della legge sull'educazione civica e consentire di applicarla già dall'anno scolastico che sta per cominciare: altrimenti il nuovo insegnamento sarebbe slittato al 2020. La nuova legge prevede che l'insegnamento dell'Educazione civica si articoli in 33 ore di lezione.
IL TWEETÈ stato lo stesso ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, a dare con un tweet l'annuncio: «Ho inviato al Cspi il decreto che consente l'avvio, già da questo anno scolastico, dell'insegnamento obbligatorio dell'Educazione Civica. Una legge che rilancia la partecipazione alla vita civica, culturale e sociale dei nostri ragazzi, promuovendo il rispetto delle regole».
Nei giorni scorsi l'Associazione Nazionale insegnanti (Anief) era intervenuta polemicamente suscitando alcuni interrogativi: «A chi sarà ridotto l'orario per arrivare alle 33 ore annue? Chi la insegnerà? Quali programmi, non essendo ancora una materia? Si aspetta una risposta del Miur, ma difficilmente i collegi docenti potranno decidere a settembre».
r. in.