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SCUOLA/ DOMANI MOBILITAZIONE IN 6 CITTA' CONTRO POLITICA GOVERNO

A Milano occupazione simbolica delle sedi partiti dell'Unione

18/05/2007
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Roma, 17 mag. (Apcom) - Due giorni di mobilitazione in difesa della scuola pubblica statale: è quanto promettono per le giornate di domani e di dopodomani gli esponenti dell'Assemblea nazionale delle scuole, che riunisce una serie di comitati nazionali di insegnanti e genitori, i quali hanno organizzato in sei città - Bologna, Lucca, Milano, Roma, Torino e Venezia - iniziative simboliche di protesta contro la politica scolastica del governo.

Secondo i promotori delle manifestazioni "dopo aver garantito in campagna elettorale un cambiamento radicale, sta proseguendo nei fatti sulla stessa strada della Moratti: tagli di organici e di risorse". La forma di protesta più eclatante è senz'altro quella che si svolgerà a Milano, dove il "Movimento" delle scuole milanesi ha deciso di occupare le sedi dei partiti dell'Unione.

"Ai tempi della lotta contro la riforma Moratti - si legge nella lettera indirizzata nei giorni scorsi ai partiti - ci siamo incontrati varie volte ed eravate piuttosto convincenti quando affermavate che, una volta al governo, certamente le cose sarebbero cambiate: la scuola al primo posto. Ora siete al governo e le cose non sono cambiate, anzi, un po' peggiorate. La scuola ha visto con l'ultima finanziaria un ulteriore gravissimo taglio delle sue già esigue risorse ".

I manifestanti si presenteranno nelle sedi dei partiti con un grande striscione di carta che riproduce Titti e Silvestro ("Mi è semblato di vedele la Molatti") e con una serie di documenti simbolici: il programma politico dell'Unione, i dati sul finanziamento della scuola da 6 anni a questa parte, la risoluzione delle commissioni parlamentari su supplenze e spese delle scuole, la spesa per le supplenze e le delibere dei Consigli di Circolo e di Istituto che in questi giorni sono state votate.

Il Movimento delle scuole milanesi ha fatto sapere ai politici locali: "quando verremo a occupare le vostre sedi, ovviamente, potrete comportarvi come sentite più giusto: chiedere alla polizia di farvi difendere dai vostri elettori, da tranquilli insegnanti e da padri e madri dei bambini e degli adolescenti della scuola pubblica. In quel caso spiegheremo ai poliziotti, che certamente hanno figli nella scuola pubblica, le nostre ragioni e, come è accaduto altre volte, ci daranno ragione".

Carlo Monguzzi, consigliere regionale dei Verdi, ha preannunciato che accoglierà i manifestanti: "le nostre porte saranno aperte - dice Monguzzi - per ascoltare le giuste proteste degli insegnanti. Nei cinque anni di governo Berlusconi l'impegno per la scuola pubblica è stato indirizzato a una riorganizzazione generale che ha portato più danni che benefici. Come Unione stiamo quindi raccogliendo i cocci, ma bisogna evidentemente fare di più. Domani sentiremo quindi le proposte".

Se nelle altre sedi dovessero essere respinti o allontanati, i manifestanti preannunciano che torneranno. Se invece i partiti dovessero far "trovare le porte chiuse - concludono gli organizzatori della singolare protesta - ovviamente non siamo le persone più adatte a forzare serrature. Appenderemo i nostri striscioni e cartelloni alle vostre grate".

A Bologna i manifestanti si sono dati appuntamento per le 17,30 in piazza S.Stefano: "una delle più belle d'Italia - spiegano gli organizzatori emiliani - e soprattutto a due passi dall'abitazione del Presidente del Consiglio Romano Prodi, per ricordargli il suo impegno al ripristino 'urgente' del tempo pieno e che sono ormai passati due mesi e ancora non se ne è fatto niente".

A Torino, dove si uniranno anche i sindacati Confederali e i Cub, si svolgerà un presidio-occupazione davanti alla sede della Margherita: inoltre in piazza Castello è previsto un comizio e e un banchetto informativo con giocoliere e qualcosa per fare una "Profesta". A Venezia il presidio di protesta si svolgerà in Campo S.Geremia dalle ore17.

A Roma i promotori della protesta si raduneranno sabato, a partire dalle 10, davanti il ministero della Pubblica Istruzione per mettere in atto un sit in unitario genitori, alunni e insegnanti. Anche a Lucca la protesta, promossa dai comitati genitori insegnanti in difesa della scuola pubblica, si svolgerà sabato: a partire dalle ore 16,30 in Piazza San Michele.

Diversi i motivi della mobilitazione: l'assegnazione per il nuovo anno scolastico di insegnanti necessari a garantire tutte le richieste di tempo pieno delle famiglie; il sostegno agli alunni diversamente abili; il non superamento del tetto massimo di alunni per classe 25 alunni (20 in presenza di portatori handicap);

L'Assemblea nazionale delle scuole chiede poi che vengano subito restituiti alle scuole i fondi necessari per il loro normale funzionamento, per procedere alla nomina dei supplenti, per pagare i supplenti che hanno già prestato la loro opera; il riconoscimento normativo urgente del vero tempo pieno (due insegnanti contitolari e 4 ore di compresenza) per tutti coloro che ne facciano richiesta; l'abrogazione, infine, della riforma Moratti, contro la logica del 'cacciavite', che sta solo inasprendo la situazione.


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