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Scuola contro il Decreto Profumo. Protesta degli studenti del coordinamento Link

In queste settimane gli studenti e studentesse di tutta Italia sono in mobilitazione contro l’ennesimo decreto truffa sul diritto allo studio.

08/02/2013
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Dazebao.org

ROMA - In queste settimane gli studenti e studentesse di tutta Italia sono in mobilitazione contro l’ennesimo decreto truffa sul diritto allo studio.

"Già da diverso tempo - precisano il Coordinamento Universitario Link - denunciamo la drammatica situazione in cui versa il diritto allo studio nella nostra regione a causa dei forti tagli ai finanziamenti pubblici, con questo decreto che inasprisce i requisiti per accedere alle borse di studio portando quindi ad una forte riduzione degli aventi diritto.
Oggi per protesta gli studenti e le studentesse di Link Roma si sono imbavagliati e legati sotto la sede della conferenza stato regioni, dove questo decreto era in discussione, per evidenziare come per l’ennesima si prendono decisioni senza considerare la voce degli studenti.
"L’approvazione di questo decreto è ancora più inaccettabile se si considera che pochi giorni fa lo stesso ministro Profumo rimaneva sbalordito di fronte al calo delle immatricolazioni universitarie del 17%, dato che testimonia come l’università sia sempre più accessibile a pochi a causa dell’innalzamento delle tasse e del taglio sulle borse di studio”- dichiara Diana Armento, coordinatrice di Link Roma - “la risposta di fronte a questo scempio è la stessa degli ultimi 15 anni: invece di trovare nuove risorse per permettere a tutti di proseguire il proprio percorso universitario, il Ministro continua a tagliare sul diritto al studio anche a pochi giorni dalla fine della legislatura".
Mentre il voto sul decreto viene rimandato al 21 febbraio, Link annuncia nuove mobilitazioni al fine di ribadire che "il diritto allo studio non può essere distrutto". "Proseguiremo la mobilitazione - fanno sapere gli studenti - anche successivamente a quella data poiché siamo convinti che si possa invertire la tendenza degli ultimi anni sull'università che ha portato solo tagli e privatizzazioni".


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