SCUOLA/ CGIL: SU OBBLIGO 16 ANNI NON BASTA SCRIVERE AI PRESIDI
Ministero coinvolga anche le famiglie e il mondo della cultura
10-08-2007 16:55
Roma, 10 ago. (Apcom) - La Flc-Cgil ritiene che il ministero della Pubblica Istruzione debba divulgare di più le novità introdotte con l'attuazione dell'obbligo formativo fino a 16 anni sancite dalla finanziaria 2007: "quanti sono al corrente - chiede oggi il sindacato attraverso una nota - che nella scuola superiore è stato introdotto l'innalzamento dell'obbligo di istruzione? Quante famiglie possono dirsi consapevoli del cambiamento che la scuola sta per affrontare? Una partecipazione ampia della società, delle famiglie e del mondo della cultura potrebbe favorire invece un esito positivo che non si può delegare soltanto alla cerchia ristretta degli addetti ai lavori".
La presa di posizione dei lavoratori della conoscenza appartenenti alla Cgil nasce a seguito della decisione del ministro Fioroni, presa pochi giorni fa, di inviare una lettera ai dirigenti scolastici, nella quale viene presentato il percorso che si prevede di mettere in atto nei prossimi due anni per sperimentare l'allungamento della formazione sino ai 16 anni: una novità che tra l'altro per ora non porterà grandi cambiamenti perché la sua bozza di regolamento è ancora al vaglio del Consiglio di Stato.
Il sindacato non ha però apprezzato che delle innovazioni, anche se per ora poco attuabili, siano stati fatti partecipi solo i capi d'istituto. "Sulla forma di comunicazione scelta dal Ministro - sostiene la Flc-Cgil - rileviamo che sarebbe stato molto opportuno rivolgere la lettera oltre che ai 'Presidi', ai docenti, che non meno dei 'Presidi' hanno un ruolo centrale nella messa in atto di questa importante innovazione".
Per la Cgil i veri protagonisti dell'attuazione del nuovo obbligo formativo e della maggiore autonomia didattica sarebbero quindi gli insegnanti: saranno loro, infatti, a tradurre sul piano pratico le innovazioni da apportare in ogni singola scuola attraverso le decisioni del Collegio dei docenti.
Quel che sarebbe mancato, sempre per il sindacato, è un coinvolgimento di tutto il comparto scuola e una campagna di comunicazione anche a livello extra-scolastico: "Esprimiamo preoccupazione - continua la federazione sindacale guidata da Enrico Panini - per l'assenza di una vera campagna di orientamento e informazione su un'innovazione che riteniamo di straordinaria importanza, come già fatto invece in modo molto efficace per i cambiamenti riguardanti l'istruzione tecnica e professionale".
"Ci avviamo ormai verso la metà di agosto - conclude la nota - e alle scuole non è ancora stato inviato nulla, è necessario utilizzare bene lo scarso tempo rimanente per sensibilizzare e sollecitare la giusta attenzione sulle novità in arrivo".
Nella lettera inviata ai presidi, il ministro Fioroni ha però preannunciato l'attivazione di un piano formativo rivolto proprio ai docenti. "Allo scopo di sostenere la dimensione collegiale della professione docente dinanzi alle sfide di questa innovazione e a dare risorse e supporto alle reali esigenze didattiche - si legge nella lettera scritta il 3 agosto - verrà predisposto, anche con la collaborazione delle Associazioni professionali e disciplinari, un Piano di formazione per i docenti, che potrà offrire spazio anche a momenti di auto formazione, finanziato con il fondi di cui alla legge n. 440/97 e con altri fondi disponibili".
Ma non solo. E' lo stesso ministro ad annunciare che "il dibattito culturale e professionale, che si svilupperà progressivamente, potrà offrire un significativo contributo alla ridefinizione degli ordinamenti del secondo ciclo, anche sulla base degli esiti della prima attuazione dell'obbligo di istruzione".
E' probabile quindi che per assistere al coinvolgimento di tutti gli addetti ai lavori e del mondo della cultura, auspiacato dal sindacato, bisognarà aspettare l'avvio del nuovo anno scolastico: a settembre dovrebbe infatti arrivare l'ok del Consiglio di Stato alla bozza di regolamento, già approvata pochi giorni fa dal Cnpi.