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Scuola, botta e risposta tra la Gelmini e i sindacati
Mariastella Gelmini è «delusa» dai sindacati della scuola». Pronta la replica: «chi ha deluso è stata proprio lei, difenda il mondo della scuola».
17/03/2011
Gazzetta del Sud
Cinzia Sebastiani
ROMA
Mariastella Gelmini è «delusa» dai sindacati della scuola». Pronta la replica: «chi ha deluso è stata proprio lei, difenda il mondo della scuola». La nuova polemica sull'istruzione parte da un intervento del ministro ad un convegno della Fondazione Liberamente: la Gelmini ha parlato di «minoranza chiassosa di docenti nelle piazze», di voler procedere speditamente con le nuove regole per il reclutamento dei prof, ma soprattutto, rivolgendosi ad una affollata platea, ha detto che nonostante l'impegno profuso con i sindacati della scuola non si è arrivati al risultato sperato. E ha aggiunto che rispetta il sindacato e il lavoro svolto insieme finora, ma in relazione alle sue aspettative è rimasta delusa. Per il proseguimento del processo di riforma intrapreso nel settore, il ministro ha detto che aprirà di più il dialogo con le associazioni professionali degli insegnanti, dei presidi, dei genitori e del personale Ata.
Pronta la replica. «Se c'è qualcuno che ha deluso ad oggi nella scuola, non sono i sindacati ma è proprio il responsabile della politica scolastica del Paese», ha detto il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima: «Noi ci aspettiamo ancora oggi che il responsabile del ministero difenda e tuteli la scuola, che assuma una politica scolastica finalizzata alla valorizzazione delle professionalità, alla qualificazione del sistema e alla stabilità del lavoro».
«Anche noi siamo delusi», è la replica del segretario generale della Flc Cgil, Mimmmo Pantaleo: «Evidentemente la Gelmini ignora che ci sono leggi, e soprattutto la nostra Costituzione, che garantiscono i lavoratori attraverso le loro rappresentanze. È triste che il ministro proprio alla vigilia dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia non abbia trovato di meglio che fare una dichiarazione di questo tipo. Deve, invece, portare rispetto non solo alla Cgil, ma a tutti i sindacati, che in tutti questi anni hanno contribuito alla storia democratica del nostro paese».
Di strada sbagliata presa dal ministro ha parlato Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola: «C'è molto da fare per la scuola. La via maestra è quella di dedicare la qualità del tempo, e non la quantità, a lavorare».