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Scuola Bosina e legge “mancia”: un fiume di sperperi

La legge cosiddetta “mancia”, che ha permesso finanziamenti alla scuola privata della moglie di Bossi per oltre 1milione e 120mila euro, che cos’è?

16/04/2012
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La Tecnica della Scuola

 Pasquale Almirante

 


“Cari Amici, siete curiosi di vedere da vicino cos'è la legge mancia?” Franca Rame, la moglie del Nobel Dario Fo, lo spiega sinteticamente: “Si tratta di una risoluzione che indica al Governo una serie di finanziamenti a pioggia. Attenzione però, non si tratta di un provvedimento all'esame dell'aula, ma solo della commissione bilancio di Camera e Senato: ovvero viene decisa "a porte chiuse" o quasi dai membri delle due commissioni.”
E’ stato grazie alla invenzione (come il motore a scoppio) di questa legge: “mancia” appunto, come quella che si da al garzone, da parte del già ministro dell’Economia, Tremonti, nel 2003, che la scuola Bosina di Emanuela Marrone in Bossi ha potuto riscuotere 1 milione e 120mila euro in tre tranche.  
“Un finanziamento superiore anche a quanto denunciato nei giorni scorsi dalla leghista Rosi Mauro, vicepresidente del Senato”, specifica il Sole 24Ore, “che aveva parlato di almeno 800mila euro arrivati grazie alla 'scorciatoia' di questo strumento che garantisce soldi sicuri per piccole opere 'segnalate' come bisognose di aiuti da deputati e senatori.”
E grazie a questa brillante idea elargitoria, in forma di “mancia”, è stato finanziato di tutto per l’ammontare, dal 2005, della bellezza di oltre mezzo miliardo di euro.
Abolita dal Governo Prodi, è stata ripresa nel 2008 da Berlusconi  per un importo di 265 milioni ripartito per altre necessità, tra il clientelare e l’amichevole, fino all’ultimo stratagemma, in forma di emendamento, del leghista Massimo Garavaglia che ha scovato altri 150 milioni per quest'anno e per il 2013.
“La legge mancia è una colossale porcheria. E’ grave che il governo Monti l’abbia mantenuta in vita, nonostante i nostri emendamenti che ne chiedevano la soppressione”, ha dichiarato in una nota Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo IDV alla Camera. “Come abbiamo già fatto in passato destineremo la quota di nostra competenza alla riduzione del debito pubblico”.
Anche per questo ci sorge sempre un dubbio: vuoi vedere che i sacrifici imposti attraverso le tasse, compresi i tagli sanguinolenti alla scuola, sono indispensabili per dare mance ai tanti fornitori del palazzo? Broches in cambio di pane?


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