Scuola, boom dello scientifico giù professionali e linguistico
I ragazzi che ora stanno frequentando la terza media hanno dovuto scegliere il percorso di studi, cercando quello più adatto alla loro preparazione, e in linea con gli anni passati hanno messo al primo posto i licei.
Tutti pazzi per la matematica: cresce il numero degli studenti che vogliono iscriversi al liceo e, tra tutti gli indirizzi, primeggia lo scientifico. Altro che bestia nera, algebra e geometria non sembrano far più tanta paura: lo scientifico, infatti, continua a crescere tra le preferenze dei ragazzi. Perde quota invece l'istituto professionale (ex Ipsia) su cui le famiglie continuano a non riporre la loro fiducia.
Ieri era l'ultimo giorno utile per iscrivere gli studenti al primo anno della scuola elementare, media e superiore e dai primi dati diffusi dal Miur è possibile stilare una mappa delle iscrizioni. I ragazzi che ora stanno frequentando la terza media hanno dovuto scegliere il percorso di studi, cercando quello più adatto alla loro preparazione, e in linea con gli anni passati hanno messo al primo posto i licei.
LE CIFREUn trend che continua a crescere dall'anno scolastico 2014-2015: a settembre infatti il 56,3% dei ragazzi del primo anno frequenterà un liceo, lo scorso anno era il 55,4%. Quasi sei ragazzi su 10. Gli Istituti tecnici invece hanno avuto una leggera flessione passando dal 31 al 30,8% mentre i professionali registrano un calo netto dal 13,6% del 2019-2020 al 12,9%. Tra gli studenti che hanno scelto il liceo, la maggior parte frequenterà uno scientifico: vale a dire il 26,2%, rispetto al 25,5% del 2019/2020. Quasi un liceale su due, quindi, sarà allo scientifico. Tra questi il 15,5% ha scelto l'indirizzo tradizionale, crescendo di uno 0,1% rispetto a un anno fa, l'8,9% ha scelto l'opzione Scienze applicate con uno 0,5% in più e l'1,8% seguirà l'indirizzo Sportivo.
In quanti invece studieranno le lingue classiche? Il greco e latino saranno materia di studio per il 6,7% di ragazzi che andranno quindi al liceo classico, con una perdita dello 0,1% in un anno, perde quota anche il linguistico con 8,8% rispetto al 9,3% del 2019 mentre restano stabili il musicale e coreutico e il liceo europeo/internazionale che non superano comunque l'1% di preferenze. Il boom dei percorsi di liceali si impenna ulteriormente nel Lazio dove raggiunge quota 68,9%, seguono Abruzzo e Campania. La minore percentuale di iscritti ai licei si registra invece in Veneto ed Emilia-Romagna.
Perdono invece iscritti gli indirizzi che più di altri preparano i ragazzi al mondo del lavoro, anche con buoni risultati supportati da statistiche e rilevazioni Istat. Niente da fare, orientamento ed open day anche quest'anno non hanno dato i loro frutti. Perdono quota infatti gli istituti tecnici e gli istituti professionali, rispetto al 2019-2020.
I tecnici, scelti da un ragazzo su tre, hanno perso un leggero 0,2% restando quindi con il 30,8% delle preferenze. In questa fetta di iscrizioni, va sottolineato che ben due ragazzi su tre hanno preferito il settore tecnologico rispetto al quello economico, scelto da un terzo degli iscritti al tecnico. Negli istituti professionali invece la perdita di iscrizioni si fa sentire di più: rispetto al 13,6% di un anno fa, infatti, a settembre frequenterà un professionale il 12,9% degli iscritti al primo anno.
Il Veneto è la regione con il maggior numero di iscritti ai tecnici pari al 38,7%, seguono Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia. Il maggior numero di iscritti ai professionali si registra invece in Emilia-Romagna, seguita da Basilicata, Toscana e Campania.
Nel borsino delle superiori, tra chi scende e chi sale, appare comunque evidente che, se da un lato il collegamento con il mondo del lavoro non sembra attrarre ragazzi e famiglie, dall'altro cresce la preferenza per i percorsi di studio tecnologici: nell'insieme degli iscritti allo scientifico continua a crescere l'indirizzo delle scienze applicate, così come tra i tecnici regge soprattutto il settore tecnologico.
Lorena Loiacono