Scuola: bonus ai docenti meritevoli, indennizzi tagliati a tutti i precari
L'idea di premiare il merito contenuta nel pacchetto «Buona Scuola» passa anche da un bonus del 10% per i docenti con funzioni aggiuntive
Eugenio Bruno e Claudio Tucci
L'idea di premiare il merito contenuta nel pacchetto «Buona Scuola» passa anche da un bonus del 10% per i docenti con funzioni aggiuntive. Di «mentore» se collegate alla didattica, di «staff» se incentrate su compiti organizzativi. A prevederlo è l'ultima bozza del decreto buona scuola che avrebbe anche dimezzato il risarcimento dagli eccessi di “precariato”. Il provvedimento è atteso martedì in Consiglio dei ministri insieme a un disegno di legge delega che appare ancora in alto mare. Tant'è che al momento sarebbero definiti poco più dei titoli degli interventi. Tra cui scuola 0-6 anni, governance, abilitazione, diritto allo studio, istruzione professionale e Its. Un capitolo quest'ultimo che in precedenza era contenuto nel Dl.
In realtà l'osmosi tra i due testi potrebbe proseguire e interessare, ad esempio, la nuova valutazione degli istituti scolastici. Rinviando agli altri articoli in pagina per i dettagli delle varie misure, in questa sede conviene soffermarsi sulle ultime modifiche. Di «mentore» e «staff» si è detto. Ma un restyling ha interessato anche gli indennizzi per i docenti che negli ultimi 5 anni hanno stipulato contratti a termine oltre il tetto dei 36 mesi ribadito dalla sentenza della Corte Ue del 26 novembre. Nell'ultima release infatti il risarcimento sarebbe sceso a 1,5 mensilità minime e 5 massime (anziché 2,5 e 10). Non solo per i neo-assunti, ma per tutti.
A questo punto gli occhi vanno al preconsiglio di domani e, soprattutto, al Cdm di martedì. Quando l'ultima parola spetterà al premier Matteo Renzi. Anche sul “nodo dei nodi”: lo sgravio (fino a 4mila euro) sulle rette per i paritari. Una misura sostenuta dal sottosegretario Gabriele Toccafondi (Ncd) e avversata da ampia parte del Pd