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Scuola, bimbi disabili «discriminati». Rossi Doria: presto un piano speciale

Il ministero è pronto al dialogo. Dopo la rivolta delle mamme di tutta Italia che si stanno organizzando per intentare una causa civile per discriminazione nei confronti dei loro figli disabili, dal palazzo dell'Istruzione arriva l'invito a segnalare le situazioni di disagio e a parlarne.

13/09/2013
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Il Messaggero


 
IL CASO
ROMA Il ministero è pronto al dialogo. Dopo la rivolta delle mamme di tutta Italia che si stanno organizzando per intentare una causa civile per discriminazione nei confronti dei loro figli disabili, dal palazzo dell'Istruzione arriva l'invito a segnalare le situazioni di disagio e a parlarne.
A dare il via alla prima grande azione legale contro il Ministero è un esercito di madri con figli portatori di handicap. Donne in difficoltà con l'educazione scolastica dei figli perché i loro ragazzi hanno avuto poche ore di sostegno o si trovano senza insegnanti specializzati. Sono tante, già mille, ma potrebbero diventare presto anche di più perché stanno raccogliendo adesioni tramite Facebook per preparare un ricorso collettivo da presentare al più presto in tribunale. Mille storie di difficoltà che esistono nonostante il ministero dell'istruzione investa moltissimo nel settore e abbia scelto di stabilizzare 26mila docenti di sostegno dando così ai bambini una continuità didattica che prima, con i precari, poteva mancare.
LE RISPOSTE

La causa in tribunale a molte mamme è sembrata l'ultima spiaggia. Ma al ministero sono convinti che si possa dialogare per risolvere i singoli problemi, che possono capitare anche in un modello di eccellenza come quello italiano. Ne è convinto il sottosegretario all'istruzione Marco Rossi Doria che invita le mamme a parlare. «Sedetevi intorno ad un tavolo con il dirigente scolastico, segnalate le difficoltà. Così si può capire se per un caso gli studenti non hanno avuto ciò di cui hanno bisogno e lavorarci. C'è grande capacità di ascolto – aggiunge il sottosegretario – e casi come quelli segnalati possono capitare, ma si può rimediare cercando di capire quale può essere il problema, se è strutturale o occasionale».
Ma un conto sono le singole situazioni, un conto è il sistema. Il modello scelto dall'Italia, come precisa Rossi Doria, funziona e per i 202mila studenti disabili iscritti quest'anno nelle scuole ci sono 101mila insegnanti di sostegno, uno ogni due ragazzi. Anche il capitolo di spesa corrente, di 4 miliardi, è molto alto, che nessun paese dell'Ocse stanzia. «Dobbiamo tenere presente che il modello che abbiamo scelto è un modello di grande civiltà – aggiunge – e ricordare che da molti paesi stranieri vengono qui per studiarlo».
LA NOVITÀ

Ma si può sempre migliorare e al ministero lo sanno. «Stiamo lavorando ad un grande piano che prevede formazione per gli insegnanti – spiega Rossi Doria – anche con i master, per migliorare anche l'integrazione con gli altri docenti. Lavoriamo inoltre per incrementare le capacità di diagnosi delle potenzialità funzionali dello studente e per creare dei centri provinciali con i quali sarà più facile intervenire». Centri provinciali che in alcune città già esistono in via sperimentale e che – come accade ad esempio a Piacenza o a Verona – hanno ridotto i contenziosi quasi a zero. «C'è una grande sensibilità su questo tema – conclude il sottosegretario - e c'è anche la massima attenzione da parte nostra. Ci riuniamo ogni due mesi con tutte le associazioni dei disabili per predisporre azioni coordinate. Semmai è difficile l'integrazione successiva nel mondo del lavoro». Ma questa è un'altra storia.
Silvia Pasquini

               


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