Scuola, Bianchi: "I problemi degli studenti in Dad potranno durare nel tempo"
Il ministro dell'Istruzione nel question time alla Camera: "Impegnati nella riapertura, ma ci sono le varianti. La Dad ha creato disagi ai ragazzi". Un piano per riportare i più piccoli in classe dopo Pasqua
Quando, al question time alla Camera, il deputato Gianluca Vacca del Movimento Cinque Stelle gli ricorda che "le scuole devono essere le ultime a chiudere e le prime ad aprire", il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dice: "Dobbiamo tornare quanto prima in presenza, ma la variante inglese ci richiede un sovrappiù di attenzione". Fa sapere Bianchi: "La Didattica a distanza ha creato problemi ai nostri studenti, che potranno essere duraturi. Problematiche pedagogiche e psicologiche. Dobbiamo tornare quanto prima in presenza, certo, per questo ho incontrato il generale Figliuolo, commissario per il contrasto al Covid, e il professor Locatelli, portavoce del Comitato tecnico scientifico. Voglio ricordare che abbiamo investito 335 milioni per interventi sanitari, connessione, strumenti tecnologici, recuperi estivi”.
Oggi l'80 per cento degli studenti italiani è a casa, a lezione a distanza. In un incontro con Anci (comuni) e Upi (le Province), Bianchi aveva detto che le scuole riapriranno “a partire dai più piccoli”. E oggi, in Senato, il premier Mario Draghi ha sottolineato: "Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell'infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, dopo Pasqua".
Marco Bella, sempre Cinque Stelle, ha chiesto “ventilazione delle aule e lezioni all’aperto”. Bianchi, su questo aspetto, su cui spinge il suo sottosegretario Rossano Sasso, si è limitato a dire: “Serve sanificazione degli spazi e un intervento sulle strutture, con spazi da allargare”.