Scuola, basta classi pollaio: proposta 5 stelle ma non ci sono i soldi
Disegno di legge in commissione cultura, ma per le opposizioni è irrealizzabile: "Una buona idea, però inattuabile. Ci vorrebbero due miliardi euro l'anno"
Salvo Intravaia
Basta classi-pollaio e il M5S presenta un disegno di legge alla Camera per abbassare il numero di alunni per classe già dal prossimo anno scolastico. Ma dalle opposizioni arriva una bordata di critiche: costerebbe troppo è una proposta irrealizzabile.
Lo scorso 9 gennaio, il progetto di legge che intende eliminare le classi sovraffollate dal sistema scolastico italiano, a firma di Lucia Azzolina e di altri dodici colleghi pentastellati, è approdata in commissione Cultura per l’avvio della discussione. A dare forza al disegno di legge, tra i firmatari, anche il presidente della medesima commissione Luigi Gallo. E nella sua prima uscita non sono mancate le critiche. La deputata, nella relazione alla proposta, ricorda che nel 2008 l’allora governo Berlusconi varò una norma che tagliò migliaia di cattedre (87mila) determinando l’automatico incremento del rapporto alunni/docente: dall’8,94 del 2008 al 9,94 del 2012.
Il nuovo testo, “ai fini di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020” propone di diminuire tale rapporto di un punto entro l’anno 2022/2023. E’ la stessa parlamentare a svelare il costo dell’operazione: 338,5 milioni per il 2019, un miliardo e 180 milioni per il 2020, un miliardo e 715 milioni nel 20121 e 2,13 miliardi per il 2022. Cifre che le opposizioni ritengono irraggiungibili. “Ho insegnato – spiega la Azzolina, docente di Storia e Filosofia nei licei – nelle classi pollaio, le conosco benissimo. Con un numero inferiore di alunni per classe si potrebbero evitare anche moltissime bocciature”.
Ma in commissione Cultura alla Camera le opposizioni la attaccano. Valentina Aprea, di Forza Italia, osserva “che il provvedimento non ha nessuna speranza di essere approvato, considerato che il suo onere finanziario è molto consistente e che la legge di bilancio appena licenziata dal Parlamento ha previsto consistenti tagli al settore dell’istruzione nel prossimo triennio”. Mentre Anna Ascani, del Partito democratico, considera la proposta di legge, pur condivisibile in linea di principio, “impossibile da attuare” e soltanto manifestazione di “buone intenzioni destinate a scontrarsi con la realtà dei conti pubblici”.
Oggi, sono le classi di scuola dell’infanzia e della secondaria ad essere più affollate: record per le sezioni (classi) di materna in Lombardia, con 23,1 bambini in media per aula, e quasi 27 studenti per classe nelle prime dei licei scientifici ad indirizzo sportivo. “All’interno di queste classi – continua la Azzolina – spesso sono presenti anche alunni disabili e con disturbi specifici dell’apprendimento a rendere il lavoro dei docenti ancora più difficile. La norma parla – conclude – di piani educativi individualizzati però poi gli insegnanti, e soprattutto gli alunni, pagano il sovraffolamento delle classi. Riguardo alle risorse c’è tutto il tempo per trovarle, ci metterò tutte le forze perché credo fermamente che la qualità della scuola pubblica passi anche da classi meno affollate”.