Scuola, Azzolina si difende e rilancia "Ora test a campione sugli studenti"
ll M5S fa quadrato intorno alla ministra. Da Cuneo a Treviso: primi contagi negli istituti
Maria Berlinguer
Roma
Test sierologici a campione agli studenti e al personale scolastico, appello al senso di responsabilità e al rispetto delle linee guida dei protocolli delle autorità sanitarie perché «il rischio zero non esiste neanche nella scuola» e l'obiettivo resta quello di «ridurlo il più possibile». A ridosso dall'inizio delle lezioni la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina rivendica nell'informativa al Senato l'intenso lavoro fatto dal governo «con il ruolo determinante del Parlamento» per la riapertura delle scuole. Ma le questioni da sciogliere restano molte. A partire dalle 60 mila cattedre ancora scoperte.
«C'è ancora molto da fare, penso al nodo dei lavoratori e degli alunni fragili, all'utilizzo delle mascherine e ai certificati medici per la riammissione a scuola e alla data di consegna dei banchi monoposto», nota Antonello Giannelli, presidente dell'associazione dei presidi, che torna a chiedere al governo indicazioni precise. Indicazioni che mancano per ora anche su come affrontare eventuali casi di positività.
Ieri in un asilo nodo della provincia di Trento un bambino è stato trovato positivo in un controllo ospedaliero. Sono stati sottoposti a tampone i bimbi dello stesso gruppo di classe e alcune educatrici. Ma
la struttura è rimasta aperta. Chiuse invece dal sindaco, ancor prima di ricominciare, due istituti tecnici di Taverna, provincia di Catanzaro. Una ripartenza a singhiozzo insomma, che vede coinvolta anche una scuola materna nel Cuneese, a Mondovì, dove un addetto è risultato positiva al tampone.
Situazioni che inevitabilmente si moltiplicheranno alla ripresa delle didattica in presenza e che ancora non è chiaro come verranno affrontate. In Campania il governatore De Luca ha firmato un'ordinanza che prevede lo screening obbligatorio per gli insegnanti.
«Solo per la ripartenza di settembre abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi di euro, una cifra non banale, nessun altro Paese europeo ha messo risorse analoghe e se consideriamo quelle stanziate da quando sono ministra parliamo di 7 miliardi, un segnale inequivocabile: la stagione dei tagli è stata archiviata», rivendica Azzolina. «La scuola ora chiede collaborazione, il 14 settembre non si gioca una partita tra opposte fazioni, la scuola non può essere terreno di scontro e campagna elettorale ma è uno dei pilastri della democrazia». I banchi? «Gli istituti hanno chiesto 2,4 milioni di banchi, di cui 750 mila per la scuola primaria, dunque di tipo tradizionale, e 1,7 milioni per le secondarie con oltre uno su quattro innovativo».
Intanto il M5S va all'attacco della Lega che ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti della ministra: «Ennesimo autogol della Lega: la mozione di sfiducia è il messaggio più chiaro e inequivocabile di quanto abbia collaborato al rientro a scuola: zero». —