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Scrutini salvi per decreto legge

Intervento d'urgenza del governo: il paracadute vale per i presidi toscani ma non solo. Sanati tutti gli atti firmati dai dirigenti scolastici sub iudice

01/04/2014
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Rischiavano di vedersi invalidati tutti gli atti firmati, i dirigenti toscani di fresca nomina. Non solo l'assegnazione delle supplenze, per esempio, ma anche gli scrutini. Un rischio concreto, in un paese in cui il ricorso ai tribunali per ottenere «giustizia» è diventato fenomeno crescente, e dagli effetti esplosivi.

Ieri il consiglio dei ministri vi ha posto riparo approvando un decreto legge recante «disposizioni urgenti per il corretto svolgimento dell'attività scolastica». Lo aveva annunciato, il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un vertice tenutosi la scorsa settimana al ministero con i rappresentanti di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal, Gilda: il decreto si rendeva necessario per evitare che da oggi partisse la procedura di licenziamento dei dirigenti del concorso toscano, annullato dal Consiglio di stato. Con conseguente caducazione degli atti firmati.

Il dicastero di viale Trastevere ha colto la palla al balzo e ha portato al cdm un decreto che assicura un paracadute non solo ai presidi della Toscana ma anche a tutti gli altri che a breve potrebbero trovarsi nella stessa situazione. La norma infatti è utilizzabile anche per i futuri, prossimi contenziosi che dovessero portare all'eventuale invalidazione degli atti firmati dai presidi che hanno vinto il concorso indetto nel 2011.

Un concorso che è finito martoriato sotto i colpi delle varie magistratura amministrative regionali, che ne hanno evidenziato più di una pecca nell'organizzazione. «Al fine di garantire l'esercizio della funzione dirigenziale a seguito di annullamento giurisprudenziale della procedura concorsuale a posti di dirigente scolastico, di cui al decreto direttoriale del 13 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, quarta serie speciale, n. 56 del 15 luglio 2011», si legge all'articolo 1 del decreto legge, «il personale in servizio con contratto a tempo indeterminato con funzioni di dirigente scolastico, a seguito della procedura concorsuale annullata, continua a svolgere le proprie funzioni, in via transitoria e fino all'avvenuta rinnovazione della procedura concorsuali, nelle sedi di rispettiva assegnazione...Sono fatti salvi gli atti adottati dal predetto personale nell'espletamento degli incarichi».

Restano a questo punto aperti gli altri problemi della vicenda presidi. Al ministero dell'istruzione non sono ancora arrivate la risposta che, attraverso l'Avvocatura generale dello stato, era stata sollecitata proprio a Palazzo Spada. Un paio di questione per tutte: in che modo far ricorreggere le prove scritte dei candidati del concorso, garantendo l'anonimato (i compiti hanno avuto ampia circolazione anche via internet); come evitare che chi ha superato gli scritti senza finire nel mirino delle contestazioni sia costretto comunque a rifare tutte le prove, con il rischio di un risultato diverso rispetto a quello attuale. Problemi che ad oggi l'amministrazione centrale non sa come sbrogliare. Così come non è dato sapere quale futuro assegnare a chi oggi fa il preside e domani potrebbe non esserlo più. Intanto però la gestione amministrativa è salva ed è stato evitato il caos ad anno scolastico in corso.


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