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Scolari inglesi a ripetizione on line dagli indiani

Non tutti però sono d’accordo. I sindacati degli insegnanti temono infatti che questo ‘outsourcing’ per le lezioni di sostegno possa compromettere gli standard

26/10/2010
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Il Messaggero

di CAROLINA STUPINO

LONDRA - Ora di matematica davanti al computer, con le cuffie in testa e collegati con il Punjab. Tre scuole pubbliche britanniche hanno adottato un nuovo sistema per i loro allievi che non vanno bene con i numeri: grazie ad un servizio ideato da un giovane imprenditore londinese, insegnanti di sostegno indiani sono a loro disposizione per ripetizioni individuali via web, a metà prezzo rispetto ai docenti inglesi.
I ragazzi sono entusiasti. «Mi piace un sacco - dice Bedran, 10 anni - mi hanno insegnato molta matematica. Ho imparato cose utili». «E’ divertente perché parli con gente che sta da un’altra parte»”, aggiunge la compagna di classe Rosa. Parte del successo del sistema è certamente il fatto che le lezioni si svolgono online, con lo schermo trasformato in una sorta di lavagna. «Per i bambini è una novità che cattura la loro attenzione più a lungo e li coinvolge in maniera diversa. A 11 anni non sempre si è entusiasti delle lezioni di matematica, qualsiasi modo che rende la cosa più divertente va bene», afferma Rebecca Stacey, vicepreside e insegnante dell’ultimo anno della Ashmount Primary School, una scuola di Islington, nel nord di Londra.
Non tutti però sono d’accordo. I sindacati degli insegnanti temono infatti che questo ‘outsourcing’ per le lezioni di sostegno possa compromettere gli standard. «E’ sbagliato per così tanti versi - protesta Chris Keates, segretaria generale del Nasuwt, il più grande sindacato di categoria - cosa ci aspetta in futuro? Eliminare gli insegnanti di matematica? E cosa ne sarà delle lezioni di approfondimento e dell’interazione con gli insegnanti?».
Tom Hooper, il 31enne che ha fondato BrightSparks - l’agenzia che dà lavoro ai cento insegnanti indiani e attraverso la quale è possibile prenotarli al costo di 12 sterline l’ora - rassicura: i suoi docenti, tutti qualificati e al corrente del curriculum seguito dalle scuole britanniche, non vogliono sostituire quelli in classe, ma solo fornire un aiuto ‘extra’.


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