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Sciopero della scuola, la protesta tra piazze e pc spenti

E la ministra appoggia i ragazzi: "La Dad non funziona più"

11/01/2021
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la Repubblica

Ilaria Venturi

La scuola superiore che oggi doveva ripartire, almeno metà in presenza e l’altra da casa, non risponderà all’appello in classe se non con poche mani alzate: in Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta. In tutto poco meno di 250mila studenti. Ma alzerà la voce fuori con manifestazioni, flash-mob, scioperi della Dad. La ministra Azzolina in un'intervista alla radio nella prima mattinata appoggia gli studenti e dice: "La Dad non funziona più".

«Oggi computer spenti», l’invito della rete degli studenti medi. Protestano i genitori: «I nostri figli si stanno spegnendo». I docenti si dividono, tra paura del contagio e richiamo della cattedra, reclamando coi sindacati di essere considerati una categoria prioritaria nel piano vaccinale. Ad essere contestate sono le mancate scelte che non hanno consentito di rientrare in sicurezza in aula, trasporti in primis, con piani inesistenti come denunciano i docenti di più licei romani. E mentre il ministro Roberto Speranza intervistato da Fazio rivendica la scelta di «salvaguardare per quanto possibile le scuole, in particolare le primarie e medie» e la ministra Lucia Azzolina attacca le Regioni che, ancora una volta, vanno in ordine sparso, è il mondo della scuola, vittima di una disattenzione generale, a ribellarsi dal basso. «Poi ci stupiamo delle risse tra adolescenti nelle piazze», tuona Costanza Margiotta voce del comitato Priorità alla scuola che tra oggi e domani promuove presidi davanti alle Prefetture e alle Regioni a Firenze, Milano, Ancona, La Spezia, Trieste, Pisa. A Viterbo è previsto anche lo sciopero della Dad, a Firenze, Salerno e Parma lezioni all’aperto, così a Roma. «Tenendo conto delle legittime preoccupazioni — insiste Margiotta — si garantisca almeno a fine gennaio un rientro al 50% che permetta di bilanciare il diritto alla salute con quello all’istruzione».

Il ritorno tra i banchi a metà per ora è promesso in modo scaglionato dal 18 gennaio (Piemonte, Lazio, Liguria, Molise, Puglia) fino all’1 febbraio (Marche, Calabria, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Veneto, Friuli Venezia Giulia). Il 25 gennaio torneranno invece in classe i ragazzi delle superiori in Emilia-Romagna, Campania, Lombardia e Umbria.

Ecco la protesta regione per regione, città per città:

ABRUZZO

Lezioni in presenza al 50%, da oggi, in Abruzzo, per le scuole superiori. Ma sono molti a contestare l'apertura dimezzata e a sostenere lo sciopero digitale, come 'Libera Associazione Studentesca', Cobas scuola, 'Priorità alla scuola' e 'Patto per l'Abruzzo resiliente'. Questa mattina è previsto un presidio in Piazza Unione, davanti alla sede del Consiglio regionale, per rivendicare un tavolo permanente di confronto con la Regione e per un rientro a scuola del 100% degli studenti in condizioni di sicurezza.

LAZIO

A Roima sit- in, presìdi, lezioni open air per " chiedere un rientro in sicurezza: trasporti affidabili, piano di tracciamento efficace, spazi per la didattica ", spiegano dalla Rete degli studenti medi che, supportata dal movimento Priorità alla Scuola, sarà alle 9 davanti alla prefettura e alle 11 sotto al Miur. Dal liceo Avogadro al Tasso al Giulio Cesare al Plinio al Manara ogni scuola ha organizzato una forma di protesta con un calendario preciso per evitare assembramenti. E alcuni sono sostenuti dagli insegnanti. A Villa Torlonia, il Collettivo Plinio tiene un'assemblea sulla " Scuola che vorremmo". Lezione open air per i ragazzi dell'Albertelli, mentre quelli del Cavour dialogano col direttore de l'Espresso, Marco Damilano. Ma la maggior parte degli studenti delle superiori questa mattina, appoggiato da molti genitori, non accenderà il computer per le lezioni online.


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