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School bonus, il 10% agli istituti poveri

Sconto sulle tasse per aziende, enti e singoli cittadini che investono nell'istruzione. Ma tetto di 100mila euro per le loro donazioni e il 10% delle erogazioni totale destinato alle scuole più “povere”.

30/06/2015
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ItaliaOggi

Angela Iuliano

Sconto sulle tasse per aziende, enti e singoli cittadini che investono nell'istruzione. Ma tetto di 100mila euro per le loro donazioni e il 10% delle erogazioni totale destinato alle scuole più “povere”. Questo il nuovo school bonus disegnato in senato nel maxiemendamento sulla Buona Scuola, pronto ad approdare in aula alla camera per il via libera definitivo. Un nuovo approccio all'investimento sulla scuola che incentiva ogni cittadino a contribuire al miglioramento del sistema attraverso donazioni a favore degli istituti scolastici statali e paritari per costruire nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all'occupabilità degli studenti. Con lo school bonus, infatti, imprese, enti o persone fisiche che faranno erogazioni liberali per questi scopi alle scuole avranno un beneficio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi: un credito d'imposta dal 50% al 65% sulle loro elargizioni per un importo massimo di 100mila euro per ciascun periodo d'imposta. Inoltre, accogliendo le richieste di opposizioni e minoranze del Pd, è previsto un fondo perequativo da destinare agli istituti scolastici che ricevono meno donazioni volontarie rispetto alla media nazionale. In pratica, alle scuole che non hanno elargizioni andrà il 10% delle donazioni totali, secondo modalità che verranno definite da un apposito decreto del Miur. Le scuole che beneficeranno delle donazioni dovranno comunicare mensilmente al Miur l'ammontare delle erogazioni ricevute nel mese di riferimento e dovranno darne pubblica comunicazione, insieme con la destinazione e l'utilizzo delle elargizioni, sul sito web della scuola in una pagina appositamente dedicata e facilmente individuabile e sul portale telematico del ministero. Una pubblicazione e una rendicontazione pubbliche e trasparenti dello school bonus che dovranno avvenire – precisa il testo della norma – «nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato».


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