Saltano 5mila assunzioni su sostegno, immissioni in ruolo su spezzoni cattedra accorpati
Contrariamente alle aspettative, nel testo della Legge di fine anno, presentato alla Camera, negli articoli 52 e 53, a proposito di stabilizzazione di posti, si parla soltanto di accorpamento degli spezzoni di cattedra
Alessandro Giuliani
Nella Legge di Stabilità, non c’è traccia dell'assunzione di 5mila posti di sostegno, di cui si era parlato nei giorni scorsi. nell’ambito di 25mila posti assorbiti dall’organico di fatto.
Contrariamente alle aspettative, nel testo della Legge di fine anno, presentato alla Camera, negli articoli 52 e 53, a proposito di stabilizzazione di posti, si parla soltanto di accorpamento degli spezzoni di cattedra, prevedendo l'accorpamento degli spezzoni di orario aggregabili fino a formare una cattedra o un posto interi, anche costituiti tra più scuole (non è chiaro se necessariamente dello stesso ambito territoriale oppure, come più probabile, della medesima provincia).
Quindi, il Governo si accinge a creare delle cattedre su più scuole, mentre non tocca i 32.500 posti in deroga, su 96.500 sono stabili, scrive Tuttoscuola, rimarranno intatti: 5mila assunzioni, certamente, non avrebbero cambiato la situazione ma almeno 9 mila alunni disabili e le loro famiglie avrebbero potuto contare su una certa continuità didattica.
Con loro, altri 50mila ragazzi disabili, anche il prossimo anno verranno affidati a docenti precari che, per gli effetti delle graduatorie, non sono quasi mai sempre gli stessi.
“Si tratta di una continuità negata che spesso compromette il diritto allo studio di quei ragazzi che, proprio a causa della loro disabilità, dovrebbero essere più tutelati”, ha commentato Tuttoscuola.
Il Miur negli ultimi anni è riuscito a fronteggiare il crescente numero di ragazzi disabili inseriti - che quest’anno sfiora le 225 mila unità – istituendo un consistente numero di posti in deroga. Con la legge 107/15 ha anche istituito circa 6 mila nuovi posti stabili in organico potenziato. Ma tutto questo non basta per stabilizzare il sistema: fatto ancora oggi di 1 docente di sostegno ogni 4 precari.