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Salta anche l'indirizzo musicale. L'aveva lanciato la Gelmini

Era una delle poche innovazioni ma il progetto è sfumato. Motivo, manca il personale, decimato dal ministro. Ma la classe c’era già, con 34 alunni

07/04/2011
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l'Unità

Modena - Paola Benedetta Manca

Eraunadelle poche innovazioni della Riforma Gelmini che poteva consolare il mondo della scuola dei tanti tagli e disagi: stiamo parlando della possibilità di attivare indirizzi musicali, coreutici e artistici. Anche a Modena, l’apertura (a settembre) del Liceo Musicale all’Istituto Sigonio era attesa con ansia. Mail progetto è sfumato. Lo ha fatto sapere, ieri, il Ministero che non ha autorizzato l’attivazione dell’indirizzo. La ragione è la carenza di organico: mancano gli insegnanti per l’avvio delle lezioni. A Modena, però, la classe per l’indirizzo musicale era già stata formata. Gli iscritti erano 34. Anzi, visto che erano arrivate più domande rispetto ai posti disponibili, erano state fatte addirittura delle selezioni. Tutto inutilmente. Ragazzi e genitori rimarranno con un pugno di mosche. «Il Governo ha tradito le attese del territorio, chiediamo un ripensamento » commenta l’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti che aggiunge: «Riteniamo questa decisione fortemente penalizzante e lesiva di un territorio a marcata caratterizzazione musicale come il nostro, dove esistono già da anni sezioni musicali nelle scuole medie della provincia e sono attivi il conservatorio Vecchi Tonelli e l’Accademia di alta formazione lirica di Mirella Freni». Soprattutto, ricorda: «E’già attivo, proprio al Sigonio, un indirizzo liceale musicale che, gestito in convenzione dal Comune e dal Conservatorio, ha licenziato nel 2010 i primi diplomati». L’assessore Malaguti ha chiesto l’intervento dei parlamentari modenesi per sollecitare il Ministero a cambiare la decisione. «La vicenda – sottolinea - dimostra che la riforma Gelmini, nella sua parte più innovativa di valorizzazione delle esperienze didattiche locali, si sta rivelando solo aria fritta. Alle richieste dell’Emilia Romagna è stata data una risposta centralistica, altro che federalismo». Male brutte notizie non sono finite. E’arrivata dal Ministero anche la comunicazione, per il prossimo anno scolastico, di ulteriori tagli di insegnanti che vanno ad infierire su un organico già decimato. «Di certo mancheranno qualcosa come 150 docenti – informa Malaguti – e questo avviene proprio nel momento in cui l’incremento demografico degli studenti crea, al contrario, nuovi bisogni ». A Modena, infatti, solo alle superiori, per il prossimoanno scolastico saranno formate 32 classi in più.


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