Rossi Doria: “Nuovo clima ora l’educazione torna al centro dell’agenda”
Intervista
Flavia Amabile
Tre anni da sottosegretario al ministero dell’Istruzione non hanno fatto perdere a Marco Rossi Doria la vocazione di maestro, e soprattutto di maestro di strada. È felice delle misure approvate ieri dal consiglio dei ministri, e lo è perché ad essere difesi sono quegli ultimi che sono i suoi alunni preferiti. Tra insegnanti di sostegno assunti e fondi per combattere la dispersione scolastica ci sono tutti i suoi cavalli di battaglia di sempre.
Ma lei era sottosegretario già l’anno scorso. Che cos’è cambiato in quest’anno?
«Rispetto al passato è cambiato il clima. È una questione politica, ora finalmente la scuola è al centro dell’agenda politica, considerata di nuovo un investimento e non una spesa. Il segnale per famiglie e professori è chiaro: si può ripartire, forse non ci sono tutti i soldi ma già qualcosa è stato fatto».
È una questione di governo, di ministro?
«E’ una questione di risultati. Bisogna portare fondi a casa e stavolta i soldi ci sono. Erano due lustri che non si vedeva un intervento così. Stavolta è davvero cambiato il vento».
Sono stati assunti oltre 26 mila insegnanti di sostegno. Che cosa vuol dire per gli alunni?
«Per i professori vuol dire non dover essere più licenziati ogni anno e poi essere riassunti, ma per le famiglie e i ragazzi vuol dire ancora di più: si affida il proprio figlio o la propria figlia ad un insegnante e si sa che il lavoro compiuto in un anno scolastico continuerà il successivo con lo stesso insegnante. Si darà così una risposta stabile a più di 52.000 alunni».
Sono stati trovati anche fondi per la dispersione scolastica.
«Si tratta di 15 milioni in totale (3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014) e altri ancora potranno essere trovati attraverso i fondi europei. Nelle zone a rischio si potrà tenere le scuole aperte anche di pomeriggio per il consolidamento delle competenze di base. Sono iniziative che abbiamo già sperimentato con successo ad esempio nella regione Puglia. Sappiamo che porteranno ad un calo duraturo della dispersione scolastica e ad un miglioramento delle conoscenze dei ragazzi come è confermato dai dati Ocse e Invalsi».
Come saranno scelte le scuole a cui saranno destinati i fondi?
«Ci metteremo al lavoro con i direttori regionali per capire i criteri da utilizzare e per fare una programmazione relativa al prossimo anno scolastico. Si cercherà di privilegiare soprattutto le realtà della scuola primaria».