Roadmap della riforma. Il merito dei docenti
Dopo avere costituito il Comitato di valutazione la premialità per il merito professionale degli insegnanti è pronta a decollare.
Riconoscere il merito professionale dei docenti è una vera e propria rivoluzione, non facile da accettare e da applicare, considerate le resistenze di una parte della categoria e la diffidenza del mondo sindacale.
Dalla consultazione sulla Buona Scuola il concetto di premialità per la qualità professionale degli insegnanti ha incontrato un buon consenso da parte di cittadini, genitori e studenti, mentre da parte della maggioranza dei docenti è stata accolto con una certa freddezza.
Progressione di carriera per anzianità e riconoscimento economico del merito costituiscono il sistema misto, ampiamente condiviso dalla consultazione e, alla fine, acquisito dalla legge.
Legge che, quindi, prevede per gli insegnanti lo sviluppo di carriera sia per effetto dell’anzianità maturata sia per merito professionale riconosciuto.
La progressione per anzianità avviene secondo i meccanismi automatici previsti dal contratto nazionale (passaggio di gradone ogni sei-sette anni), attualmente congelato.
Lo scatto di anzianità per il passaggio di posizione stipendiale viene attribuito a tutti. L’importo è conseguente alle determinazioni del CCNL ed ha un valore economico rapportato alla qualifica ricoperta (docente di primaria o secondaria) e alla posizione stipendiale nella progressione di carriera.
La nuova legge 107/2015 demanda ora alle singole istituzioni scolastiche la responsabilità di definire i criteri per valutare i docenti, e al dirigente scolastico il compito di individuare i meritevoli applicando quei criteri collegialmente definiti.
La premialità per merito comporta una valutazione delle prestazioni professionali, e viene attribuita annualmente ad una quota ristretta di insegnanti. Teoricamente nulla vieta che un insegnante possa beneficiare del bonus più di una volta.
Il beneficio ha carattere aggiuntivo alla progressione per anzianità e ha natura accessoria. Diversamente da quanto a suo tempo aveva previsto il CCNL del 1999, quando era ministro Luigi Berlinguer, il bonus - come è stato definito - non costituisce beneficio permanente, perché viene erogato come una tantum.
Il riconoscimento economico del merito professionale costituisce una novità assoluta della riforma. L’importo del bonus dipende dai criteri definiti dai Comitati di valutazione di ciascuna istituzione scolastica autonoma. La somma a disposizione di ciascuna istituzione scolastica, tenendo conto dei criteri di ripartizione, è in media di circa 24 mila euro all’anno.
La misura individuale del bonus dipende dalla quantità dei beneficiari. La legge non prevede più, come si precisava nella relazione tecnica dell’iniziale testo del ddl, una percentuale del 5% dei docenti in servizio, quali destinatari del bonus.
Infatti, in piena autonomia il comitato di valutazione potrà prevedere una quantità minima o ampia di beneficiari. È di tutta evidenza che l’entità del bonus sarà inversamente proporzionale alla quantità dei beneficiari: più è elevato il numero dei beneficiari, meno consistente è l’importo del bonus.
Sequenza
Vediamo per punti la sequenza degli adempimenti previsti dalla legge, suddivisi in 9 fasi.
Fase 0 – La legge 107/15 ha scelto di rimettere direttamente alle istituzioni scolastiche, almeno per il primo triennio di applicazione, la definizione dei criteri di valutazione degli insegnanti con l’obiettivo di attuare la premialità per merito professionale.
Per fare questo ha modificato la composizione del Comitato di valutazione, che in precedenza era formato soltanto da docenti, con il compito di valutare gli insegnanti al termine dell’anno di prova ai fini della conferma in ruolo.
Il nuovo Comitato ha ora una composizione mista, dura in carica tre anni e predispone le condizioni per la valutazione di tutti gli insegnanti.
Fase 1 – All’inizio dell’anno scolastico 2015-16 presso ogni istituzione scolastica viene costituito il nuovo Comitato per la valutazione degli insegnanti, composto dal dirigente scolastico che lo presiede, da tre docenti, due genitori (un genitore e uno studente negli istituti superiori) e un componente esterno (docente, dirigente scolastico di altra scuola o dirigente tecnico).
Si tratta di uno dei primi adempimenti da mettere in atto già per il prossimo anno scolastico 2015-2016.
Fase 2 - Il collegio dei docenti sceglie due dei tre docenti del Comitato; il consiglio d’istituto sceglie il terzo docente e i due genitori (o uno studente negli istituti superiori); l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) individua il componente esterno.
Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti:
a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;
b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;
c) un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. (comma 129)
Dopo avere costituito il Comitato di valutazione la premialità per il merito professionale degli insegnanti è pronta a decollare.
Fase 3 - A decorrere dal 2016 viene costituito presso il Miur un apposito fondo del valore di 200 milioni di euro all’anno. La somma, definita bonus, è destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria (comma 127).
Fase 4 - Con decreto del Ministro il fondo viene ripartito tra gli Uffici scolastici regionali, in proporzione al numero di docenti di ruolo presenti sui posti della dotazione organica (posti comuni, sostegno, Irc), tenendo conto anche di fattori di complessità e delle aree a rischio educativo.
Fase 5 - Il fondo viene ulteriormente ripartito con i medesimi criteri tra le istituzioni scolastiche del territorio. Tenendo conto che attualmente le istituzioni scolastiche sono 8.382, l’importo del bonus a disposizione di ogni istituzione scolastica è mediamente di 23.850 euro. Importo che dovrebbe ridursi ulteriormente perché sono da comprendere nella premialità anche i docenti dei 126 CPIA per l’istruzione degli adulti.
Per la valorizzazione del merito del personale docente è istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall'anno 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì, i fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.(comma 126).
Fase 6 – Il Comitato definisce autonomamente i criteri per l’attribuzione del bonus, a cominciare dalla quantità di quote del fondo da assegnare (e, quindi, dell’entità del bonus individuale).
I criteri che il Comitato deve definire attengono a tre aree dell’attività professionale dei docenti: la qualità dell’insegnamento, i risultati ottenuti, le responsabilità assunte.
Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. (comma 129)
Criteri? Come? Quali? Con quale peso?
A titolo di esempio, possono essere definite alcune linee operative.
- È opportuno definire preliminarmente la quantità annua precisa di docenti da premiare.
- Se l’istituzione scolastica è un istituto comprensivo, è opportuno riservare una quantità di bonus ad ogni settore (infanzia, primaria, secondaria di I grado) in proporzione al numero dei docenti addetti.
- I criteri possono essere accompagnati da un punteggio ben determinato oppure da un range di punti (da un minimo di …a un massimo di..) fermo restando che compete al dirigente scolastico il potere discrezionale di dare applicazione ai criteri.
- Le tre aree indicate al comma 129 e individuate dalle lettere a), b) e c) possono avere lo stesso peso/valore oppure possono avere pesi diversi.
- L’area a) prevede tre possibili interventi valutativi che attengono particolarmente all’aspetto professionale e didattico individuale:
a1. qualità dell’insegnamento (indicatore: pareri di alunni, famiglie, colleghi, …).
a2. contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica (indicatore: partecipazione attiva a progetti….)
a3. successo formativo e scolastico degli studenti (indicatore: media finale della/e classi nella disciplina d’insegnamento. Incremento della media rispetto al 1° quadrimestre. Prove Invalsi).
- L’area b) prevede tre possibili interventi valutativi che attengono prevalentemente all’aspetto professionale e didattico collettivo o di gruppo:
b1. risultati ottenuti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni (indicatore: esiti misurabili di attività finalizzate al potenziamento …)
b2. risultati ottenuti in relazione al potenziamento dell'innovazione didattica e metodologica (indicatore: attività di ricercatore, pubblicazioni …).
b3. collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche (indicatore: attività di partecipazione ai relativi progetti ….).
- L’area c) attiene a due attività di natura organizzativa:
c1. responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico (indicatore: attività di collaboratore, vicario, segretario del collegio docenti,….).
c2. nella formazione del personale (indicatore: attività di tutor, di formatore …).
Fase 7 – Il dirigente scolastico assegna ogni anno il bonus ad una quota di docenti della scuola sulla base dei criteri individuati dal Comitato.
L’assegnazione del bonus deve essere sostenuta da adeguata motivazione che si somma ai requisiti della trasparenza e della pubblicità.
Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal presente articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione (comma 127).
Fase 8 – Al termine del primo triennio di applicazione della normativa sulla valutazione degli insegnanti, gli USR inviano al Ministero una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per la valutazione del merito degli insegnanti.
Ciò significa che gli USR dovranno raccogliere dalle istituzioni scolastiche due distinte informazioni: i criteri valutativi definiti all’inizio del triennio e le verifiche delle loro applicazioni registrate nell’arco di tempo interessato.
Se, oltre ai criteri valutativi definiti dal Comitato, saranno previste verifiche del processo attuato, sarà opportuno che, per tempo, in sede regionale e centrale vengano definite modalità uniformi di rilevazione.
Al termine del triennio 2016-2018, gli Uffici scolastici regionali inviano al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 129 (comma 130).
Fase 9 – Dopo il primo triennio di applicazione del nuovo sistema di valutazione, un apposito Comitato tecnico-scientifico, nominato dal Ministro, predispone linee guida per la valutazione a livello nazionale del merito dei docenti, sulla base delle relazioni degli Uffici Scolastici Regionali, previo confronto con le rappresentanze di categoria.
Sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo confronto con le parti sociali e le rappresentanze professionali, predispone le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Tali linee guida sono riviste periodicamente, su indicazione del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca sulla base delle evidenze che emergono dalle relazioni degli Uffici scolastici regionali. (comma 130).