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Rivolta degli insegnanti: «In classe non torniamo» Azzolina: «Invece sì»

A un mese e mezzo dall'avvio delle lezioni, previsto il 1 settembre almeno per i recuperi, esplode la protesta dei sindacati che alzano l'allerta sulla mancanza di fondi

18/07/2020
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Il Messaggero

 A queste condizioni, non si torna a scuola neanche a settembre. Questo quadro decisamente nero arriva dal mondo della scuola che, dati alla mano, non ritiene possibile rientrare in aula quando mancano all'appello docenti e aule. Le classi troppo numerose dovranno essere sdoppiate ma in quel caso si aprono due strade in salita: individuare nuovi spazi e arredarli e assumere nuovi docenti e personale scolastico. Due strade che richiedono fondi e soprattutto tempo. E così a un mese e mezzo dall'avvio delle lezioni, previsto il 1 settembre almeno per i recuperi, esplode la protesta dei sindacati che alzano l'allerta sulla mancanza di fondi: «Sono insufficienti le risorse per circa 1,4 miliardi di euro stanziate per la scuola - sostengono Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda - che potrebbero arrivare a 2,4 solo se verrà stanziato l'ulteriore miliardo promesso dalla Ministra Azzolina». Le risorse infatti, suddivise tra le 8mila istituzioni scolastiche italiane, portano poco più di 300.000 euro ad istituto. Con quei fondi, secondo il calcolo dei sindacati, sarebbe possibile assumere poco più di 56.000 docenti e 16.000 Ata per 10 mesi: con 7 docenti in più ciascuno, sarà possibile garantire 30 ore settimanali e, per 10 mesi, poco più di 5 gruppi classe aggiuntivi nella scuola elementare e 4 nelle medie e superiori. Altro nodo cruciale riguarda il personale ata, ausiliari, tecnici e amministrativi, tra cui i bidelli: sulla carta ne arriverebbero 2 per ognuna delle 8 mila scuole. Ma in realtà le sedi scolastiche sono circa 40mila, tra succursali e plessi, come verranno distribuiti? I bidelli sono fondamentali più che mai, per igienizzare e pulire i locali mentre il personale tecnico amministrativo sarà in prima linea per organizzare orari e didattica. Per questo i sindacati chiedono il controllo del territorio da parte delle Asl con un medico specifico a cui potersi rivolgere per dubbi o casi di allarme. a cui la scuola possa rivolgere per qualsiasi consulenza relativa all'emergenza. «Siamo molto preoccupati - ha commentato la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi - siamo fermi al palo perché c'è stato e c'è un ritardo incolmabile».
CONTATTI CON LE ASLSul piano sanitario, il ministro della Salute, Roberto Speranza ha assicurato che sarà previsto un contatto costante tra scuola e medici delle Asl: quel rapporto presente negli istituti fino agli anni 90. poi praticamente scomparso. Resta però la paura che, per organizzare tutto dall'arrivo del personale all'individuazione degli spazi necessari, non ci sia più tempo. «Per una volta siamo d'accordo con i sindacati della scuola - ha commentato la ex ministra all'istruzione, Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera - Allo stato attuale la riapertura di settembre sarà un'Odissea». 
Un altro fronte aperto è quello dei banchi singoli, ieri il ministero ha avviato una ricognizione tra i dirigenti scolastici per sapere di quanti banchi hanno bisogno e quanti ne hanno già prenotati. Il ministero ha assicurato infatti che la consegna dei banchi avverrà entro il 7 settembre: sarà uno strumento per massimizzare l'utilizzo degli spazi nelle aule ed evitare lo sdoppiamento delle classi. 
Di fronte alle proteste la ministra Azzolina ha replicato duramente: «Dai sindacati mi aspetto collaborazione. Noi per settembre saremo pronti, ma ognuno deve fare la propria parte. Non si può sempre dire no a tutto, ad ogni tentativo di innovazione, serve coraggio. Quando arriveranno i soldi del Recovery Fund li utilizzeremo anche per potenziare l'edilizia scolastica, formare classi con meno alunni e puntare sull'innovazione didattica, come ci chiedono gli studenti». Intanto per i dirigenti è il momento di tirare le somme, nel senso letterale del termine: da giorni sono con il centimetro in mano per contare quanti banchi singoli entrano nelle loro aule. Un supporto valido arriva da Spazio alla Scuola: una piattaforma informatica gratuita, pensata e sviluppata dalla Fondazione Agnelli, insieme al Politecnico di Milano e all'Università di Torino, con cui diventa più semplice calcolare la reale capienza delle aule o comunque degli spazi a disposizione e programmare i flussi e lo scaglionamento delle classi all'ingresso e all'uscita, nel rispetto delle misure di distanziamento. 
L. Loi.


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