Rinvio assunzioni al 2016: i sindacati alzano la voce
Camusso (Cgil): è una pura operazione di vendetta, siccome non gli abbiamo dato ragione, Renzi dice che non si assume. Anna Maria Furlan (Cisl): la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e l'uscita dalla precarietà. Scrima (Cisl): serve un confronto vero, non di facciata. Pacifico (Anief): faremo una una class action per tutelare i precari.
Alessandro Giuliani
Il rinvio delle assunzioni al 2016 non convince i sindacati. Che al premier non le mandano a dire.
Il rischio di non assumere i precari della scuola annunciato da Renzi, ''è una pura operazione di vendetta: siccome non gli abbiamo dato ragione dice che non si assume'', ha dichiarato il leader della Cgil, Susanna Camusso durante la trasmissione Ballarò.
Il segretario Cgil ha aggiunto: ''sinceramente gli dà fastidio l'unità della scuola e non solo dei sindacati''. Ha quindi sostenuto che ''per assumere in tempo bisogna fare un decreto per mettere in ruolo i docenti all'inizio dell'anno scolastico''.
Inoltre - sempre secondo la Camusso - ''il piano di assunzioni previsto non basta''. Il ministro del lavoro Giuliano Poletti, presente alla stessa trasmissione ha spiegato che ''le assunzioni sono previsto entro un disegno organizzato dalla scuola''.
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha subito replicato: "le assunzioni sono dentro un disegno organizzato della scuola'' e che non e' giusto ''assumere senza definire gli obiettivi'' ma che ''se non sarà possibile faremo i conti con la realtà, come negli anni passati''.
Anche per il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan, ''non vi può essere alcuna motivazione che giustifichi il rinvio dell'assunzione di quanto lavorano da anni nella scuola''. Furlan ha aggiunto che ''la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e l'uscita dalla precarietà - afferma – è fondamentale per tanti lavoratori che da anni lavorano nella scuola perché è alla base della qualità della scuola stessa''.
Chi cerca di guardare il bicchiere mezzo ‘pieno’ nelle parole di Renzi è il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima: "un supplemento di confronto sarebbe una decisione di grande buon senso, e troverebbe finalmente ascolto una richiesta che andiamo facendo da mesi, convinti che nella costruzione di un processo di riforma il metodo con cui si procede vale tanto quanto i contenuti che si elaborano"
Poi ha aggiunto: “se è vero che il governo intende prendersi, sulla riforma della scuola, una pausa di riflessione e di consultazione la notizia non può che ritenersi positiva", osserva Scrima, secondo il quale è tuttavia "indispensabile che si tratti di un confronto vero e non di facciata”.
Di diverso tenore le parole di Marcello Pacifico, presidente Anief, che annuncia una class action per tutelare i precari: “entro pochi giorni metteremo a disposizione dei precari danneggiati il modello di diffida da inviare. Il Palamento, attraverso la Legge di Stabilità, ha programmato l’assunzione di 150mila precari, poi se ne sono persi per strada un terzo".
"Ora non se ne vuole fare nessuna. La misura è colma. Il Governo, che ha scelto questa cervellotica strada del ddl, abbandonando il decreto legge iniziale, non cada in questo errore. Andrebbe incontro – conclude Pacifico - ad una protesta senza precedenti”.