Rinnovo Rsu, alta l’adesione: ha votato l’80% degli elettori
sentimenti di delusione dei cittadini verso la politica italiana non sembrano appartenere al mondo sindacale. Altro che declino del loro ruolo di interlocutori istituzionali. Dalle proiezioni e dai primi scrutini pervenuti, risulterebbe infatti che l’adesione al rinnovo delle Rsu di tutta Italia è stata di circa l’80%
Alessandro Giuliani
Proiezioni e primi dati indicano i Confederali in ascesa: in particolare la Cisl di oltre 5 punti, la Flc-Cgil di 4. Soddisfatta l’Anief: dove eravamo presenti abbiamo primeggiato. Ma per i risultati definitivi serviranno un po’ di giorni.
I sentimenti di delusione dei cittadini verso la politica italiana non sembrano appartenere al mondo sindacale. Altro che declino del loro ruolo di interlocutori istituzionali. Dalle proiezioni e dai primi scrutini pervenuti, risulterebbe infatti che l’adesione al rinnovo delle Rsu di tutta Italia è stata di circa l’80%. Una cifra (in termini numerici sarebbe non troppo lontana dalle 800mila unità) che, se confermata, sarebbe molto vicina a quella fatta registrare nell’ultima tornata delle elezioni, svolte nel dicembre 2006.
In attesa di venire in possesso dei risultati definitivi delle elezioni (ci vorranno un po’ di giorni, solo allora si potrà decretare il dato della rappresentatività di settore per ogni sigla), dai sindacati Confederali giungono dichiarazioni di entusiasmo.
Sulla base dei dati provvisori, il leader della Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha prima parlato di un “testa a testa con la Flc-Cgil” e poi di “un consistente incremento di consensi: rispetto alla precedente tornata elettorale del 2006, la Cisl Scuola passa dal 24,61% al 31,08%”. Scrima sottolinea che il suo sindacato, “primo per numero di iscritti”, è anche “la prima sigla per voti in una regione come la Puglia e in province come Alessandria, Bergamo, Pavia, Pesaro, Gorizia, Latina, Caserta, Avellino, Bari, Vibo Valentia, Cosenza, Agrigento, Oristano”.
Anche la Flc-Cgil rivendica incrementi rispetto al rinnovo Rsu del 2006. “Nella scuola le proiezioni – dice il segretario Mimmo Pantaleo - indicano una crescita di due punti mentre i dati a metà scrutinio assegnano una crescita di 4 punti”. Anche le informazioni dei lavoratori della conoscenza Cgil indicano una “partecipazione al voto nella scuola dell’80%”: il risultato “conferma come sia stato giusto battersi con determinazione per garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter eleggere le proprie Rsu quale condizione fondamentale per riconquistare una effettiva democrazia sui posti di lavoro e per esercitare pienamente la contrattazione”, ha concluso Pantaleo.
Secondo un altro comunicato, firmato da Pantaleo e gli altri due segretari generali Susanna Camusso e Rossana Dettori, l’alto numero di adesioni significa che “le lotte di questi anni, spesso condotte solitariamente, hanno dato i loro frutti, le nostre proposte ottenuto una fiducia che dà ancor più forza alle nostre rivendicazioni. Continueremo a seguire questa strada”.
Moderatamente soddisfatta si dimostra la Uil Scuola, che attraverso il suo segretario, Massimo Di Menna, parla di un “ulteriore bel successo della Uil Scuola, in continua crescita, così come era già successo in tutte le precedenti elezioni: il risultato rafforza l’azione di un sindacato laico e libero come la Uil Scuola e favorirà con le tante Rsu elette, la trasparenza, la tutela dei diritti e la qualità nella scuola”.
Tra i sindacati autonomi, si registra la reazione dell’Anief, alla sua prima esperienza di rinnovo Rsu: il sindacato degli educatori in formazione ha riscontrato a favore della propria organizzazione un numero di “consensi record, tra un terzo e la metà dei voti complessivamente espressi. È davvero sorprendente che nell’80% degli istituti, dove il giovane sindacato era presente, ha fatto registrare maggiori consensi. Questo significa – ha detto il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – che nelle scuole dove il nostro sindacato ha potuto presentare le proprie liste l’onda d’urto ha davvero lasciato il segno. Confermando la fondatezza del nostro programma, oltre che il malcontento che serpeggia negli istituti italiani contro la ‘casta’ sindacale che da decenni primeggia nella scuola italiana”. Nessuna reazione, per il momento, dagli altri sindacati autonomi.