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Rimandati a settembre, esami per 650mila

Ritorno anticipato sui banchi di scuola per uno studente su 4

01/09/2013
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Il Messaggero



ROMA L’estate breve dei “rimandati”. Breve, perché l’hanno dovuta vivere a singhiozzo, impegnati nello studio. E anche perché per loro il ritorno a scuola avviene una settimana prima dei promossi a giugno: ci sono da recuperare i debiti formativi, c’è la possibilità di rimettersi in linea con il resto della classe. Più di uno studente su 4 è stato “sospeso”: perché in realtà il termine rimandato non è più quello giusto, ma ora si parla di “sospensione del giudizio”.
L’ANSIA DEGLI SCRUTINI
Sono oltre 650mila studenti, il 26,5 per cento degli oltre 2 milioni e mezzo di alunni delle superiori. Un dato invariato rispetto all’anno scorso. In questi giorni (nella maggior parte delle scuole l’appuntamento è per domani, ma qualcuna ha già cominciato) i ragazzi stanno tornando sui banchi per sostenere gli esami di recupero. Un paio di giorni d’impegno, al massimo tre se ci sono anche gli scritti. Poi gli scrutini, e l’attesa per i quadri che sanciranno se devono ripetere l’anno oppure no. L’ansia è inevitabile. Perché anche con l’insufficienza in una sola materia si può essere bocciati ed essere costretti a ripetere. «I ragazzi non sottovalutano questo esame – spiega Giuliana Mori, dirigente del liceo classico Tacito di Roma -. Certo, sanno che non è difficoltoso quanto la maturità. Ma è una prova che richiede impegno. Abbiamo notato – aggiunge la preside - che durante l’estate hanno studiato con attenzione. Sono consapevoli che la promozione non è scontata e che negli anni passati qualche bocciatura c’è stata. Noi vogliamo verificare il miglioramento. Anche perché solo così questi esami hanno un valore formativo e educativo».
LE DIFFERENZE
La percentuale più alta di alunni ripetenti è negli istituti tecnici (30,5% di sospesi, 12,7% di bocciati), seguiti dall’istruzione artistica (29,2% e 10,5) dagli istituti professionali (28,7% con un 16,3% di non ammessi), e infine dai licei (22,2% e 5%). A essere rimandati sono in particolare i ragazzi dei primi anni delle superiori. Sintomo di un passaggio impegnativo, quello dalle medie alle superiori, che non tutti riescono a superare con agilità. Una realtà che diventa preoccupante soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Ci sono differenze marcate anche a livello geografico, con gli studenti del nord che hanno un miglior rendimento rispetto a quelli del sud.
E per il recupero? Le scuole organizzano corsi e lezioni subito dopo la fine delle lezioni. Ma non sempre hanno risorse a sufficienza. Spesso sono “mini corsi”, e tanti genitori preferiscono ricorrere alle ripetizioni private per assicurare una preparazione adeguata ai propri ragazzi. Un salasso. Per un’ora di lezione si può pagare, in media, dai 27 ai 33 euro. Non tutte le materie sono uguali: il costo sale per latino, greco e matematica, scende invece per le lingue straniere o l’italiano.
COSTI POPOLARI
Ogni alunno ha l’esigenza di almeno un paio di lezioni a settimana. E così i conti sono presto fatti: si può facilmente arrivare a 500 euro per un'estate sui libri. Ma in tempo di crisi anche le ripetizioni diventano low cost. Come quelle organizzate da tante associazioni di studenti che propongono lezioni a costi “popolari”, se ci si organizza in gruppi di almeno cinque persone. E allora la tariffa si ferma a più accessibili 5 euro.
Alessia Camplone


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