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Riformista: Quando è il ministro a scegliersi la commissione che lo giudica

ISTRUZIONE E SPOILS SYSTEM di Mario Dal Co

21/10/2006
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Il Riformista

La legge finanziaria prevede riorganizzazioni significative della pubblica istruzione. Il piano di 150 mila assunzioni per il personale docente nel periodo 2007-2009 trae motivo più dall'esigenza di sistemazione del precariato, o di parte di esso, che dal sovraffollamento delle classi. In effetti il rapporto alunni/insegnanti è di 11 in Italia, contro una media di 13,3 nei paesi Ocse: la finanziaria intende aumentarlo di uno 0,4. Vengono accorpati gli istituti regionali di ricerca educativa (Irre) e l'istituto nazionale di documentazione e ricerca educativa (Indire), che confluiscono nell'agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica. Questo accorpamento potrà razionalizzare le funzioni di ricerca e formazione e la partecipazione alle iniziative internazionali e regionali. La struttura unica può sviluppare specializzazioni maggiori e diffondere in modo efficace le best practice. Non convince affatto, invece, la riorganizzazione dell'istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi), già riordinato nel 2004, cioè ieri.
Le troppo frequenti riorganizzazioni, fatte per cambiare le persone più che per definire meglio la missione e l'operatività, diventano alibi con cui giustificare la propria inefficacia. In Italia non abbiamo dati recenti, ma la relazione della commissione sull'amministrazione pubblica, diretta da Paul Volcker negli Stati Uniti fornisce qualche indicazione utile. Consegnata nel 2003 dopo anni di lavoro, è stata definita «una devastante e non partigiana accusa all'amministrazione pubblica americana». Da essa emerge che uno dei principali problemi è lo spoils system: nel passaggio dall'amministrazione Kennedy a quella Clinton vi è stata una dilatazione progressiva del numero delle posizioni da ricoprire per nomina presidenziale, da meno di 300 a oltre 3000. Mentre al presidente serviva sempre più tempo per coprirle (da 2 si saliva a 8 mesi), la durata degli incarichi scendeva da 30 a 24 mesi. L'amministrazione impiega sempre più tempo a mettere a posto i nuovi dirigenti, e questi a loro volta rimangono in carica troppo poco per poter raggiungere qualche obiettivo misurabile. Volcker raccomanda di ridurre il numero delle posizioni di nomina presidenziale e di semplificare le procedure di conferma, anche per evitare che i ruoli di vertice dell'amministrazione si gonfino per far posto ai dirigenti rimossi, rendendo l'organizzazione ancor più pletorica e inefficiente. La sua relazione raccomanda di ridurre l'area dello spoils system e di rafforzare il mandato manageriale ai responsabili delle agenzie pubbliche.
Ma torniamo alla valutazione del nostro sistema scolastico, che l'Invalsi ha avviato recentemente, secondo un modello consolidato in paesi come la Francia, il Regno Unito, gli Stati Uniti, per offrire uno stato di salute dell'istruzione pubblica a cittadini e politici. In Francia l'indipendenza dell'alto consiglio per la valutazione della scuola è garantita dalla composizione: rappresentanti delle istituzioni, della società civile e degli “utenti”. Negli Stati Uniti la maggiore preoccupazione è di mantenere il comitato per la valutazione indipendente dal ministero dell'Educazione. Nel Regno Unito l'ispettorato su scolari e insegnanti risponde non al governo ma al Parlamento, mentre la commissione di verifica controlla in modo indipendente la qualità dei servizi locali, l'andamento finanziario, le performance delle risorse umane. In questi paesi l'impegno costante è di mantenere o rafforzare l'indipendenza delle agenzie di valutazione della scuola; diversamente, invece di essere un momento di controllo da parte del cittadino, la valutazione diviene terreno di trattativa tra sindacati e amministrazione.
La bozza di legge finanziaria si muove in controtendenza: l'Invalsi non solo viene commissariato, applicando lo spoils system, ma viene reso dipendente dal ministro in un imbarazzante crescendo di autocrazia (citiamo dall'articolo 66 comma 8 della finanziaria): il presidente è nominato «su designazione del ministro»; il comitato di indirizzo è composto dal presidente e da otto membri «scelti dal ministro»; la commissione esaminatrice dei candidati è «nominata dal ministro»; l'istituto opera «sulla base delle indicazioni del ministro». Infine, mentre cova tra le pieghe della finanziaria questa piccola rivoluzione d'ottobre, «su proposta del ministro», viene nominato un commissario straordinario azzerando i vertici attuali dell'istituto di valutazione.


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