Ricerca, via libera allo Sblocca-Enti. Assunzioni anche senza ok del Miur
Il Consiglio dei ministri ha licenziato in via definitiva il decreto che assimila gli enti di ricerca alle università: meno burocrazia, sblocco del turnover dal 2017
Via libera allo Sblocca-Enti, il decreto che assimila gli enti di ricerca (21 in tutto di cui 14 vigilati dal Ministero dell’Istruzione) alle università, alleggerendone i vincoli burocratici e consentendo loro maggiore autonomia gestionale: d’ora innanzi l’Agenzia spaziale italiana o il CNR potranno assumere liberamente ricercatori italiani o stranieri senza dover aspettare l’autorizzazione del Miur. «Si tratta di un provvedimento molto atteso - ha detto il ministro Stefania Giannini -, un vero e proprio Sblocca-Enti. Enti che vengono finalmente equiparati alle Università in termini di autonomia statutaria e gestionale». Per la prima volta gli Enti pubblici di ricerca avranno un riferimento normativo comune, che elimina molti dei vincoli gestionali previsti per la pubblica amministrazione. Gli Enti vengono svincolati dal ricorso obbligatorio al mercato elettronico per gli acquisti di attrezzature scientifiche, eliminati i controlli preventivi sui contratti per esperti e collaboratori professionali, regole più flessibili per le spese di missione. Un sistema di regole più snello e più appropriato alle esigenze del settore. Il decreto prevede anche il recepimento della carta Europea dei ricercatori per garantire più libertà di ricerca, portabilità dei progetti, valorizzazione professionale, adeguati sistemi di valutazione.
Favorito rientri dei cervelli
Per assumere ricercatori e tecnologi, italiani e stranieri, soprattutto giovani, gli Enti non dovranno più attendere l’autorizzazione del Ministero competente. Né avere un posto libero nella propria pianta organica. Come accade già per le Università, gli Enti che hanno risorse per farlo potranno assumere liberamente, entro il limite dell’80% del proprio bilancio. L’unico vincolo sarà il rispetto del budget. Vengono favorite la mobilità dei ricercatori, la portabilità dei progetti di ricerca, il rientro dei cervelli. Grazie al decreto lo sblocco del turnover al 100% scatterà già nel 2017, in anticipo di un anno.