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RICERCA/PANINI(CGIL): PROGETTI AL COLLASSO, GOVERNO STANZI FONDI

Lettera a Prodi per portare livelli in linea con quelli europei

21/06/2007
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Roma, 20 giu. (Apcom) - Un vero e proprio grido d'allarme per il campo della ricerca è stato lanciato oggi da Enrico Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza Cgil: "se il governo non stanzierà i fondi relativi ai progetti di ricerca nazionale - ha detto il sindacalista intervenuto alla manifestazione nazionale svolta a Roma 'Noi della ricerca, per il Paese' - si bloccherà l'attività di ricerca delle università e degli enti pubblici".

Se non ci saranno risposte urgenti, la Flc invita l'intero mondo della ricerca pubblica a scendere immediatamente in lotta. Il sindacato ha anche scritto, sempre oggi, al presidente del Consiglio per chiedergli di intervenire subito e con un provvedimento d'urgenza per riportare il sostegno alla ricerca a livelli comparabili con quelli europei: nella lettera al premier si chiede che già a partire dalle scelte del Dpef per il 2008 sia incrementato, ed in modo significativo, l'investimento pubblico per il settore.

"Il sistema della ricerca italiana è ormai da molti decenni posto di fronte alla sua più grave crisi: una crisi dalla quale - ha detto Panini - è impossibile uscire semplicemente con un ritorno alle scelte più recenti occorre un intervento d'urto, in termini di sforzi diagnostici e terapeutici. Occorre sbloccare con urgenza la situazione considerando che fra un po' sarà comunque impossibile attribuire ai gruppi di ricerca i fondi entro il dicembre 2007".

"Abbiamo bisogno di oltre 40.000 giovani ricercatori - ha spiegato il sindacalista -: basti dire che l'Italia rappresenta il 14% del PIL europeo, ma contribuisce solo per il 6% alla comunità europea dei ricercatori".

Per questi motivi il sindacato ha chiesto che il Dpef segni una svolta, e ancora prima le risorse del 'tesoretto', vengano utilizzate in parte consistente per la lotta alla precarietà.

A tal fineil 3 luglio il sindacato organizzerà una manifestazione nazionale unitaria (anche se dei sindacati di categoria della Cisl non partecipa quello della ricerca) con corteo per rivendicare: il superamento della precarizzazione, l'emanazione dei concorsi, l'assunzione degli oneri a carico del bilancio dello Stato per non discriminare fra enti.

"Il nostro paese è finito in coda alla classifica europea per numero di ricercatori: solo 2,9 ogni mille occupati, meno di Portogallo, Grecia, Ungheria e Repubblica Ceca, quasi sei volte in meno della Finlandia, che è in testa - ha concluso Panini - a questa classifica con 17 ricercatori ogni mille lavoratori".


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