(Reuters)-Scuola, Berlusconi: forze dell'ordine contro occupazioni
La dichiarazione di fermezza arriva da Silvio Berlusconi che attacca anche le "falsità" dell'opposizione e la stampa
ROMA - Il governo è pronto a ricorrere alle forze dell'ordine per impedire l'occupazione di scuole e università da parte di quegli studenti che, sobillati da "sinistra e centri sociali", protestano contro il decreto Gelmini.
La dichiarazione di fermezza arriva da Silvio Berlusconi che attacca anche le "falsità" dell'opposizione e la stampa rea di non mostrare la dovuta attenzione al provvedimento sulla scuola.
L'occasione è la conferenza stampa di stamani a Palazzo Chigi insieme al ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, convocata per chiarire i contenuti del decreto dopo le critiche dell'opposizione e le proteste dei giorni scorsi sia in piazza che nelle università.
"Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato", ha detto Berlusconi. Che poi ha annunciato: "Oggi convocherò il ministro dell'Interno e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire con le forze dell'ordine per evitare che queste cose succedano".
A chi gli chiedeva di precisare cosa significasse esattamente il ricorso alle forze dell'ordine, il premier ha scandito: "Sono assolutamente convinto che lo Stato debba garantire i diritti dei cittadini. Faremo lo Stato. Chi compie reati lo sappia".
"Avete quattro anni e mezzo per farci il callo, io non recederò di un centimetro", ha precisato.
Poi una sferzata alla stampa: "La volta scorsa non avete scritto una riga. Portate i nostri saluti ai vostri direttori, saremmo molto preoccupati e indignati se questa conferenza stampa non fosse riportata. I giornali italiani hanno trascurato la scuola. Le televisioni pubbliche italiane diffondono solo ansia e noi siamo preoccupati dal divorzio" fra informazione e realtà.
Da diversi giorni, in tutta Italia gli studenti manifestano con cortei di piazza e nelle scuole contro il decreto Gelmini che prevede, tra l'altro, il ritorno al maestro unico alle elementari e sostanziosi tagli nel corpo docente per ridurre la spesa.
A Torino, gli studenti hanno occupato da ieri sera Palazzo Nuovo, sede di facoltà umanistiche, mentre la scorsa settimana un tentativo di occupazione è sorto anche alla Statale di Milano e disordini si sono verificati in molti altri atenei tra cui La Sapienza a Roma.
Il decreto, approvato con il ricorso alla fiducia alla Camera il 9 ottobre, è all'esame del Senato e il governo vorrebbe approvarlo definitivamente entro la fine del mese.
SCUOLA: DA SINISTRA SOLO FALSITA' MA ANDIAMO AVANTI
Il presidente del Consiglio ha aperto la conferenza stampa illustrando il provvedimento da una cartelletta intitolata 'Tutte le bugie della sinistra' e ha chiarito che quello in corso sulla scuola è un "divorzio dalla realtà. Dalla sinistra arrivano solo messaggi falsi di opposizione politica".
Non è mancato un richiamo alla manifestazione indetta dal Partito democratico per il 25 ottobre definendola una "possibilità democrazia, ma mentre noi abbiamo manifestato contro contro il regime fiscale del governo Prodi questa è una manifestazione contro il governo tout court. La piazza non è il posto migliore per fare proposte, quello è il Parlamento".
Il premier ha definito il decreto "sacrosanto ma non è una riforma, fa manutenzione" e ha spiegato che non prevede licenziamenti ma solo un blocco del turn over. Il maestro unico -- che correggendo Gelmini chiama "prevalente, non unico" -- non danneggerà gli studenti e non sarà ridotto il tempo pieno, ha aggiunto.
Poi, sulla contestata mozione della Lega per creare classi separate gli alunni stranieri che non conoscono a sufficienza la lingua italiana, Berlusconi ha detto: "Ci hanno accusato di razzismo. Non c'è nessun razzismo ma solo buon senso. Prevediamo che ove richiesto dalla scuola e dal comitato insegnanti sia possibile provvedere altri corsi esclusivi di lingua italiana per i ragazzi che non hanno padronanza della lingua".
Gelmini ha lanciato un appello ad "abbassare i toni" accusando però la sinistra e i centri sociali di usare scuola e università come "strumento politico" contro il governo.
Il ministro si è detta "indignata di constatare notizie di oggi secondo le quali in alcune scuole slcuni gruppi minoritari ostacolano l'ingresso degli altri studenti; questo non è esercizio di democrazia ma di prepotenza".