La capacità di dialogo del ministro Gelmini
di Osvaldo Roman
Per comprendere quale è la naturale predisposizione al dialogo del Ministro Gelmini ho raccolto qui di seguito i suoi interventi nella seduta della Settima Commissione della Camera che martedì 23 settembre ha esaminato il decreto legge n.137/2008. La lettura è esauriente per definire lo stile a prescindere dalle materie trattate.
Ma prima voglio anticiparvi un intervento che ha un carattere storico in quanto mai nella storia del Ministero dell’istruzione un ministro si era espresso nei modi in cui si esprime la Gelmini nei confronti del CNPI. L’ emendamento prevedeva la consultazione del CNPI su alcuni provvedimenti attuativi del Decreto.
La ministra chiaramente scocciata e contrariata dichiara, con una certa dose di involontario umorismo, ma senza vergognarsi:
Il Ministro Mariastella GELMINI ritiene che non si possa ogni volta coinvolgere il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, su ogni profilo, altrimenti si rischia di appesantire troppo la disciplina vigente. Ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento in esame.
Si tenga presente che il CNPI fino ad oggi non è mai stato consultato dal Ministro su nessuno dei pur importanti provvedimenti che ha presentato .Si consideri pure che questo organismo che per legge è preposto alla valutazione degli interventi Ministeriali in materia di ordinamenti scolastici, mai è stato finora richiamato nei numerosi interventi legislativi realizzati dal Governo.
Posso assicurare, anche per diretta esperienza, che un comportamento del genere non era mai accaduto nella storia del Ministero della PI.
Del resto non meno arrogante è il comportamento nei confronti del Parlamento. È sfuggito a molti osservatori che per i regolamenti che entro 12 mesi (quasi 10 ormai) daranno attuazione al piano di macellazione della scuola pubblica, non è previsto alcun passaggio per le Commissioni parlamentari competenti. Eppure si tratta di norme delegificanti! Aggiungo arbitrariamente delegificanti perché pur richiamandosi all’articolo 17 della legge 23 agosto 1988 n. 400, comma 2, non determinano, come ivi previsto, “le norme generali regolatrici della materia” né dispongono l’abrogazione delle norme vigenti”. I regolamenti previsti dalla legge 133/08 rispondono solo al requisito di realizzare determinati tagli.
Per questo motivo, per la scuola primaria, alla generica indicazione: ”rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria ….”
si é voluto rappezzare il buco legislativo con la previsione del maestro unico con 24 ore settimanali!
Se i regolamenti saranno portati in giudizio per violazione dei principi che regolano la delegificazione probabilmente questa pezza potrebbe risultare insufficiente.;
Ma ecco gli altri spunti di “dialogo” gelminiano:
Il ministro Mariastella GELMINI ricorda che il parere è contrario sull'emendamento Ghizzoni 1.6, perché l'emendamento ridurrebbe altrimenti l'autonomia scolastica.
Il ministro Mariastella GELMINI specifica che viene lasciata alle famiglie la scelta tra 24, 27 e 30 ore e il tempo pieno; quindi, non c'è riduzione dell'orario. Ricorda inoltre che in tutta Europa vi è già la previsione del maestro unico o prevalente, che assolve alle funzioni previste dalla riforma in esame.
Il ministro Mariastella GELMINI sottolinea che non occorre fare allarmismi, ricordando che viene eliminata la compresenza dei maestri, anche se ciò non comporterà un impoverimento del servizio ma garantirà un miglioramento di esso, la cui scelta sarà comunque affidata alle famiglie. Si realizza così una migliore organizzazione del tempo di insegnamento, senza che vi sia una penalizzazione per alunni e genitori.
Il ministro Mariastella GELMINI ricorda che le compresenze verranno eliminate gradualmente per tutte le classi.
Il ministro Mariastella GELMINI ritiene che la norma sia chiara. Quanto alla disponibilità al dialogo, preferirebbe che vi fosse maggiore coerenza nella minoranza quando annuncia manifestazioni di piazza fuori dal parlamento e invoca invece il dialogo nel corso dell'esame dei provvedimenti.
Il Ministro Mariastella GELMINI specifica che la norma è già chiara nel prevedere che l'applicazione sarà a regime dall'anno scolastico 2009/2010, senza che vi sia la necessità di una ulteriore puntualizzazione.
Il Ministro Mariastella GELMINI ritiene che l'articolo 5 sia stato già illustrato ampiamente.
Il Ministro Mariastella GELMINI chiarisce che non vi è nessun intento persecutorio nei confronti degli editori, ricordando che già in passato vi erano stati vari interventi nel senso di alleviare i conti delle famiglie per le spese sui libri. Ricorda quindi che le norme sullo scaricamento dei libri da Internet vanno in questa ultima direzione. Sottolinea inoltre che l'articolo 5 riguarda solo le nuove adozioni.
Il Ministro Mariastella GELMINI chiarisce che con questo emendamento si pone argine a una situazione di illegittimità che era stata creata dal precedente Governo, che ha creato una situazione di precariato diffuso. Non si può quindi ascrivere a questo Governo alcun ruolo nella vicenda se non quello di aver voluto risolvere la situazione creata dal Governo Prodi. Si riserva in ogni caso di verificare con gli uffici del proprio dicastero se esistono ulteriori margini di miglioramento della norma.
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