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Retescuole-cara Ministro Moratti

cara Ministro Moratti di barbara pianta lopis Cara Ministro Moratti, le scrivo perché ieri notte su RAI UN...

21/09/2005
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Retescuole

cara Ministro Moratti

di barbara pianta lopis

Cara Ministro Moratti,
le scrivo perché ieri notte su RAI UNO alle ore 11,00 a Porta a Porta, ho voluto seguire il faccia a faccia tra lei e le parti sociali e sindacali di questo paese, a cui lei molto cortesemente ha voluto rispondere.
La ringrazio prima di tutto per la sua disponibilità, ma mio malgrado ho ritenuto la trasmissione alquanto inutile e priva di chiarezza.
Durante la serata le ho sentito snocciolare numeri e cifre relativi agli stanziamenti finanziari a favore dell'istruzione pubblica, all'immissione in ruolo del personale vario e della bontà di aver cambiato la scuola italiana.
Lei mi deve perdonare, Ministro, se ancor stamane provo un senso di smarrimento e disgusto nelle affermazione da lei proferite.

Per quanto riguarda i numeri, Signora Ministro, non la posso controbattere, perché vede lei ieri sera, tra tutti i documenti portati in trasmissione non ce n'era neanche uno che attestava la situazione della scuola italiana in rapporto al necessario fabbisogno per un buon funzionamento.

Quello che intendo dire è che lei non ci ha spiegato quali sono stati i parametri in base ai quali ha deciso che quegli stanziamenti fossero quelli giusti. Ecco perché i suoi numeri non mi dicevano nulla, e non mi mettevano nelle condizioni di apprezzarne la loro bontà.

Però qualche dubbio l'ho avuto quando mi sono fatta la fotografia della scuola dei miei figli dove:

" abbiamo subito un taglio di due collaboratori scolastici che impediscono a una quinta elementare di svolgere un tempo prolungato come quello delle altre classi (meno assistenza meno ore),
" non siamo ancora a norma con la 626,
" possiamo garantire una media di solo 9 ore di sostegno a settimana ai diversamente abili frequentanti,
" da Luglio 2005 abbiamo una prescrizione della Asl che ci impone di rifare tutti i bagni e a tutto oggi non siamo ancora riusciti ad iniziare i lavori.

Vede Signora Ministro, quando lei parla di diritto-dovere perché noi "lo chiamiamo così" (cito le sue parole), sicuramente sa bene che ogni parola nella lingua italiana ha un preciso significato e peso specifico.
Un diritto diventa tale quando tutti i cittadini vengono messi nelle condizioni di poterlo esercitare, così è per il dovere. Quando questo non si realizza diventa un privilegio(diritto), e un opzione (dovere). Vengo al dunque, riallacciandomi anche al paragrafo precedente :
signora Ministro, i ragazzi che frequentano la scuola che non è in regola non possono esercitare il loro diritto allo studio perché sono costretti a vivere in ambiente insicuri e pericolosi (Napoli, zona a rischio di terremoti ed eruzioni vulcaniche), convivono con condizioni igieniche-sanitarie non a norma (con risvolti non solo penali ma privi di garanzie sanitarie) e priva le categorie che hanno necessità di sostegno di esercitare il loro "diritto-dovere" all'istruzione, (barriere architettoniche, mancanza di servizi igienici adeguati, mancanza di personale di sostegno per la classe e per l'individuo stesso). Non solo gli studenti di quella scuola non godono di pari condizioni di partenza rispetto al territorio nazionale, ma all'interno della stessa platea ci sono discriminazioni oggettive che ledono il diritto allo studio.
E allora, se come afferma lei il diritto-dovere ha la stessa valenza dell'obbligo scolastico, perché ne abbiamo cambiato il termine? Per spiegarmi che i miei figli hanno il diritto-dovere di andare a scuola a condizioni indecenti, e se sono indecenti non si sa di chi è la colpa?
Mi spiego ancora meglio. L'obbligo scolastico implica che oltre all'obbligato ci sia anche una controparte che ponga le condizioni che tale obbligo possa essere assolto. Se lei mi obbliga ad andare a scuola, vuol dire che devo avere una scuola dove andare. Ma se io questa scuola non ce l'ho, e lei mi dice che ho il diritto-dovere di andare a scuola, io non ho altre alternative che non andarci. Signora Ministro quell'obbligo scolastico non solo serviva in estrema ratio a contrastare la dispersione scolastica, ma soprattutto e non ultimo a impegnare lo Stato, senza se e senza ma, a investire in modo adeguato e sufficiente affinché quel diritto, fosse veramente tale.

Se la scuola italiana versa in condizioni non idonee allo svolgimento della sua funzione, non crede che occuparsi del finanziamento delle scuole private (che non condivido nel principio) passi almeno in seconda istanza? Uno stato non dovrebbe prima di tutto garantire i diritti di tutti/e e pari opportunità, prima di occuparsi di una sola parte dei suoi cittadini? Da buona madre di famiglia, prima di tutto garantisco ai miei figli amore, cibo, salute, vestiario, educazione, e poi opportunità di arricchimento personale in base alle forze residue ed economiche che mi rimangono. Insomma Signora Ministro, se l'acqua è poca e la papera non galleggia, come ormai sappiamo, perché occuparsi di quella scuola privata il cui fine ultimo non è garantire un diritto ma lucrare sulla merce istruzione? Mi sembra che ci sia confusione tra garanzia dei diritti di una società , e regole del libero mercato (competitività, fini di lucro, istruzione intesa come merce) che appartengono a due categorie di beni diverse tra loro, tra funzioni che uno stato deve esercitare per garantire il benessere di tutti i suoi cittadini e funzioni che invece regolano il mercato delle merci. La scuola non è un mercato, e il mercato non svolge e non hai mai svolto una funzione di tutela dei diritti. Perseguono finalità diverse che sono incompatibili tra di loro.

In conclusione Signora Ministro, io potrei elencarle altri motivi per cui le sue affermazioni mi hanno causato sgomento, ma ciò che più mi allontana da lei è la filosofia di fondo che guida la riforma.
Quella filosofia che persegue le economie di mercato, facendo passare i diritti per opportunità e libere scelte e i doveri per sacrifici, quelli che haimè noi italiani siamo fin troppo abituati a fare!

Barbara Pianta Lopis genitore di 3 studenti in cerca di risposte - Napoli


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