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Rete studenti: perplessi dal provvedimento sulla scuola

Non accettiamo piu' false promesse sulle Rivoluzioni della Scuola, ci sembrano sempre di piu' rincorse allo slogan

27/08/2014
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Agenzia Dire

Apprendiamo tramite stampa che ieri al Meeting di Comunione e Liberazione e' intervenuta il ministro Giannini parlando del provvedimento scuola che verra' presentato questo venerdi' al Consiglio dei ministri. Dalle dichiarazioni della ministro, pero', non vediamo particolari sorprese sulle discussioni che da anni accendono il dibattito sulla scuola.

Dichiara Alberto Irone, Portavoce Nazionale Rete Studenti Medi: "Pur essendoci degli aspetti potenzialmente positivi nelle dichiarazioni del Ministro, come le nuove assunzioni di docenti, alcune novita' sulla didattica e sugli strumenti digitali o un piu' equo rapporto tra stuenti disabili e insegnanti di sostegno, altri aspetti del provvedimento scuola ci lasciano perplessi".

Continua Irone: "Il ministro Giannini ha parlato di necessita' di far convivere Scuola Pubblica e Scuole Paritarie come due mondi indispensabili l'uno all'altro, quando pero' la Scuola Pubblica e' stata massacrata negli ultimi anni ed e' quindi a questa che dovrebbe andare la massima attenzione del ministro. Inoltre in merito al'alternanza scuola-lavoro crediamo che farla funzionare sia una priorita' del nostro sistema di istruzione ma che questo non debba essere fatto a discapito dell'indipendenza della Scuola Stessa dal mondo del privato. In ultimo il ministro invita ed incentiva i privati a finanziare scuole e laboratori scolastici del proprio territorio per migliorare la qualita' della didattica. Ma chi ci garantisce che questi finanziamenti non siano poi vincolati in qualche modo alla volonta' esclusiva del finanziatore? Chi garantisce che i laboratori non diventino luogo di ricerca privata e lavoro unicamente dedicati all'impresa del finanziatore? Sono tutte scenari non molto lontani dalla realta' e che ci spaventano per la piega che possono far prendere alla scuola pubblica". Nel complesso, conclude Irone, "non vediamo alcuna apertura del ministro ad un dialogo con gli studenti per parlare del Provvedimento sulla Scuola. E' anche inaccettabile la decisione del ministro di presentare il Provvedimento sulla Scuola al Meeting di Comunione e Liberazione, dove nemmeno il Presidente del Consiglio, seppure invitato, e' andato. Nel complesso e' positivo se il ministro ha detto che il Provvedimento guarda "ai prossimi trent'anni della Scuola e non ai prossimi tre", ma dipende anche come ci guarda: se si intende attaccare la sua natura di luogo pubblico e primo luogo di formazione di persone e cittadini per renderla ancora piu' selettiva ed esasperando la differenza tra formazione accademica e formazione professionale siamo pronti ad accendere il dibattito sul tema della scuola scendendo in piazza il 10 ottobre.

Il 10 ottobre "diremo ancora una volta che la scuola la viviamo noi studenti ed e' quindi necessario il nostro ruolo nella stesura della riforma epocale della Scuola Pubblica. Non accettiamo piu' false promesse sulle Rivoluzioni della Scuola, ci sembrano sempre di piu' rincorse allo slogan senza una vera prospettiva e volonta' di rivoluzione veramente e completamente la Scuola italiana".
26 agosto 2014


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