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Resto del CArlino-Zero in condotta alle nuove pagelle

Zero in condotta alle nuove pagelle "Tiempe belle 'e na vota" verso di una canzone napoletana Ricordate il maestro Manzi? Divenne un personaggio popolare nel 1960, allorquando, con un progr...

12/02/2005
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Il Resto del Carlino

Zero in condotta alle nuove pagelle
"Tiempe belle 'e na vota"
verso di una canzone
napoletana

Ricordate il maestro Manzi? Divenne un personaggio popolare nel 1960, allorquando, con un programma televisivo intitolato Non è mai troppo tardi, insegnò a leggere, a scrivere e a far di conto (come si diceva allora) a decine di migliaia di italiani. Ancora agli inizi degli anni Sessanta, infatti, il nostro Paese faceva registrare percentuali di analfabetismo molto elevate: il 10% degli italiani non sapeva leggere e scrivere (con punte del 50% in alcune regioni del Meridione), il 63% si esprimeva solo in dialetto (era quindi pressoché incapace di parlare e comprendere la lingua 'ufficiale').
Manzi non compilava pagelle 'televisive', lo faceva però nella scuola dove insegnava, e quando dal voto numerico si passò alla valutazione di tipo intellettivo e intellettuale, si rifiutò di compilare quelle che furono battezzate schede, poiché considerava un maestro elementare non all'altezza di tracciare un profilo psicologico e per questo fu sospeso.
Dal tempo di Manzi, la pagella scolastica ne ha fatta di strada (verso il baratro). Il Sessantotto reclamò e ottenne la scomparsa di ogni meritocrazia, reclamò e ottenne il 6 e il 27 'politico', e perciò i voti si livellarono paurosamente. Ma a quel tempo si era tutti o quasi di sinistra (anch'io stavo a sinistra, a sinistra di Cardone, bravissimo in matematica, e ben disposto ad aiutarmi nei compiti in classe) e politici, intellettuali, cantanti rock, giovani dalle lunghe chiome e ragazze in minigonna si era tutti d'accordo nell'invocare tale provvedimento (tale conquista democratica) che sintetizzava 'l'altezza del progetto educativo che si intendeva perseguire".
Se un insegnante non seguiva tali direttive, subito i genitori del povero studente ricorrevano al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) e il Tar, novanta su cento, gli dava ragione. Alzava il voto, e in qualche caso metteva anche la lode.
Ora, la circolare emessa il 3 dicembre 2004 dal ministero della Pubblica Istruzione, fa scomparire di fatto la pagella stampata dal Poligrafico dello Stato, lasciando a ogni istituto la libertà di provvedere in maniera autonoma a creare 'personali' schede. Il risultato, finora, è sconfortante; molte scuole hanno prodotto la schifezza della schifezza della schifezza di una scheda di valutazione, tale da meritare il famoso Tapiro televisivo. Caratteri tipografici grossolani, carta da water, incomprensibilità di certe voci ecc. E così, prima che il morto sia calato nella fossa, già lo rimpiangiamo come se fosse defunto da cent'anni. E ricordiamo con nostalgia 'i bei rettangoli piegati in due che ostentavano in facciata i dati anagrafici dello studente e nelle parti interne l'elenco delle materie, i giudizi espressi in voti, il numero delle assenze, gli eventuali provvedimenti disciplinari'.
E rammentiamo come un bene perduto persino i timori che si avevano a presentarla a mamma e papà, quella pagella.
A queste nuove pagelle, l'ex alunno, ex maestro elementare Marcello D'Orta dà 0 spaccato in profitto, condotta e grafia.
Marcello D'Orta


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