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Resto del Carlino-Silvio appoggia la Moratti La riforma a settembre

Silvio appoggia la Moratti "La riforma a settembre" ROMA '#8212; Un lungo, lunghissimo incontro con Gianni Letta a Palazzo Chigi. Poi il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha ...

07/08/2002
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Il Resto del Carlino

Silvio appoggia la Moratti
"La riforma a settembre"

ROMA '#8212; Un lungo, lunghissimo incontro con Gianni Letta a Palazzo Chigi. Poi il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha definito la sua minisperimentazione della riforma scolastica. Il risultato, pur estensivo rispetto alla proposta di tre istituti sul territorio nazionale avanzata da Berlusconi nel corso dell'ultimo consiglio dei ministri, non lo è come avrebbe voluto il ministro: l'anticipo dell'età scolare sarà sperimentato in circa 200 scuole, due per provincia. Le stesse scuole avvieranno anche gli altri punti della riforma: i piani di studio personalizzati, la "cartella di competenza" per ciascun bambino, l'insegnamento dell'inglese e l'alfabetizzazione informatica dal primo anno e un maggior raccordo con gli asili. Le scuole, però, non saranno vincolate da alcun obbligo: sperimenteranno se saranno in grado di farlo. Spetterà ora ai tecnici preparare l'elenco.
"Priorità politica"
Al termine del lungo confronto è stato raggiunto un accordo sottoscritto dallo stesso Presidente del Consiglio. Un'autentica "fiducia". In sintesi, il ministro accetta l'impostazione, ma il governo si impegna a discutere l'intero impianto. L'intervento del premier è stato determinante: "La riforma della scuola è una delle priorità politiche del governo, condivisa e sostenuta da tutta la coalizione", ha scritto Berlusconi in una nota. Che continua: "Nel momento in cui il ministro Moratti si accinge a varare il progetto sulla sperimentazione, mi piace ribadire che la riforma della scuola è una delle priorità politiche del governo, condivisa e sostenuta da tutta la coalizione". "Il progetto di riforma '#8212; afferma ancora il premier '#8212; è quello predisposto dal ministro Moratti, approvato a suo tempo dal Consiglio dei Ministri e attualmente all'esame del Parlamento.
Sono convinto che, subito dopo la pausa estiva, il Senato, senza limitare la discussione che auspico ampia e approfondita, provvederà rapidamente all'approvazione della legge di riforma". "Sarà possibile così '#8212; conclude Berlusconi '#8212; affrontare successivamente il dibattito alla Camera e avviare finalmente in tutte le scuole italiane l'applicazione della riforma alla quale non mancheranno risorse adeguate. La sperimentazione, com'è nelle finalità proprie di questo istituto, praticato e collaudato ormai da molti anni nella scuola italiana, servirà soltanto a fornire elementi utili all'avvio e alla migliore realizzazione della riforma". E' stato proprio l'esplicito richiamo alla "risorse adeguate" a placare il ministro Moratti, che vedeva la sua riforma chiusa nelle limitazioni del bilancio.
Una soluzione? Non ne è convinta l'opposizione. Rutelli ha contestato duramente l'intervento del premier: "La dichiarazione generica di Berlusconi '#8212; ha detto '#8212; suona come il tentativo di rabbonire il ministro Moratti, che è rimasta abbandonata a se stessa. Il mondo della scuola è scoraggiato e nel caos e l'unico obiettivo che centrerà il sermoncino del presidente del consiglio sarà quello di fare arrabbiare ancor di più famiglie, insegnanti e studenti".
"Solite chiacchiere"
Francesco Rutelli liquida come "le solite chiacchiere" l'annuncio del premier sulla riforma della scuola. Soprattutto, dice Rutelli "non c'è un euro da spendere, dopo che Tremonti ha detto no al ministro dell'istruzione. L'unica riforma che si vorrebbe portare avanti è la insensata e distruttiva devolution di Bossi". Critica anche la Cgil scuola: una "sperimentazione pasticcio che punta al taglio delle risorse".
Il ministro Moratti trascorre l'estate nel suo ufficio di Viale Trastevere, decisa a proseguire un cammino irto di ostacoli. Prima di tutto l'iter parlamentare da agevolare: il decreto, infatti, è fermo in Commissione cultura del Senato e, su undici articoli, ne sono stati finora esaminati solo tre. Il 10 settembre la Commissione riprenderà i lavori, il 17 riceverà il ministro. Diverse centinaia di emendamenti da esaminare inducono al pessimismo su un rapido approdo del decreto in aula. Serviva un intervento autorevole. In questo senso, l'intervento di Berlusconi nella vicenda, non a caso avvenuto dopo il recente, lungo colloquio con Tremonti, lascia aperta la porta alle speranze.
di Claudia Marin
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