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Resto del Carlino-Scuola, no dei sindacati alla sperimentazione

Scuola, no dei sindacati alla sperimentazione ROMA '#8212; Dopo l'opposizione, anche i sindacati respingono la decisione del governo di sperimentare la riforma scolastica, già a settembre pro...

08/08/2002
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Il Resto del Carlino

Scuola, no dei sindacati alla sperimentazione

ROMA '#8212; Dopo l'opposizione, anche i sindacati respingono la decisione del governo di sperimentare la riforma scolastica, già a settembre prossimo, in duecento istituti. Ma, per ora, non parlano di sciopero. Più disponibile lo Snals che condiziona la sua approvazione al mantenimento dei livelli occupazionali. Anche i comuni sono critici e chiedono un "tavolo delle regole". Per la Margherita è una "sperimentazione forzata per salvare la faccia alla Moratti".
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La prima richiesta dei sindacati è di non perdere troppo tempo: chiedono, perciò, di incontrare il ministro tra la fine del mese e i primi di settembre per poter discutere contenuti e modi. In caso contrario, e se le risposte del governo non saranno soddisfacenti, si minaccia uno "stato d'agitazione generale" che potrebbe bloccare l'inizio dell'anno scolastico. Non va, in particolare, la fretta imposta dal governo che ha bypassato il dibattito parlamentare: 27 sedute in commissione che non hanno sortito alcun risultato.
Fortemente critica la Cgil scuola: "Siamo di fronte ad una sperimentazione sbagliata e pasticciata in cui le scuole sono ridotte al rango di semplici esecutori", protesta Enrico Panini. Che si chiede: "Com'è possibile che le scuole aderiscano ad un progetto simile in così pochi giorni?". E, inoltre, "dove sono le risorse già in forse per i ragazzi che già frequentano la scuola?". Secondo lui "la legge non dev'essere approvata perlomeno prima di un anno".
Totale la critica anche della Cisl. "La sperimentazione costringerà famiglie e docenti a comprendere cosa succederà in pochissimo tempo", assicura Daniela Colturani: "Non è una gran prova di scientificità; il contrario di quanto una sperimentazione dovrebbe avere. C'è il legittimo siospetto che sia più un'operazione mass mediatica di promozione della riforma che una vera prova della riforma".
Vuole un incontro urgente col ministro anche la Uil scuola e se le "risposte non saranno soddisfacenti, saremo pronti ad un'agitazione di tutta la scuola elementare", assicura Massimo di Menna, convinto che i principali sindacati saranno uniti: "Si deve dare concretezza e certezza alla riforma: le risorse devono essere messe a disposizione". Negativa anche Unicobas: "Siamo in agitazione conro la sperimentazione e la modifica del contratto dei docenti", spiega Stefano d'Errico. Sul contenuto, spiega, "è inaccettabile che la scuola dell'infanzia sia trasformata in una succursale dell'asilo nido". Sarebbe, inoltre, una "riforma a costo zero: non sono state infatti stanziate le risorse in più".
Una porta aperta, invece, dallo Snals convinto che "è un atto di responsabilità del governo non aver avviato la sperimentazione su tutte le scuole in un momento in cui la riforma è ancora in cammino in Parlamento". Ma, avverte il segretario Ricciato, "ci opporremo se il maestro prevalente che si vuole sperimentare significa tagliare gli organici e non puntare sulla qualità".
L'Anci, i comuni italiani, vuole che sia un Tavolo comune a definire "criteri e modalità cui dovranno adeguarsi le scuole che intendono sperimentare", afferma Domenici, il suo presidente.
u. bo.


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