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Resto del CArlino-ROvigo-"Scuola declassata" Sindacati in trincea

RIFORMA Più critiche che approvazioni "Scuola declassata" Sindacati in trincea Approvato venerdì scorso in Consiglio dei Ministri il decreto che attua la Riforma nella scuola secondaria. ...

02/06/2005
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Il Resto del Carlino

RIFORMA Più critiche che approvazioni
"Scuola declassata" Sindacati in trincea
Approvato venerdì scorso in Consiglio dei Ministri il decreto che attua la Riforma nella scuola secondaria. Evento epocale che dovrebbe "tagliare il nastro" nel settembre 2006 per andare a regime cinque anni dopo. "Cavie" della riforma, gli alunni che oggi frequentano la classe seconda media e che già nel prossimo autunno saranno chiamati a scegliere tra gli otto Licei già delineati (con vari sotto-indirizzi) e un'istruzione professionale ancora tutta da inventare. Circa 2000 gli studenti e le famiglie coinvolte in Polesine. Di fronte ad un evento di tale portata il dibattito anche nel rodigino si surriscalda. I sindacati provinciali temono che in Polesine vi potrebbero essere tagli al personale-docente per qualche centinaio di posti. E si pronunciano anche i Collegi degli Istituti. Fresco d'approvazione un documento sottoscritto da un centinaio di "prof" del "Maddalena" di Adria che individua, tra i vari rischi della Riforma, forse il più grave nella "possibilità per gli studenti di completare il percorso d formazione dai 15 ai 18 anni con l'apprendistato, direttamente in azienda, attraverso il tirocinio formativo". E aggiungono i "prof" adriesi: "Preoccupano le conseguenze del cambiamento strutturale imposto dalla Riforma al nostro Paese, che ha già uno dei tassi di scolarizzazione più bassi d'Europa: preoccupano il declassamento dell'istruzione professionale, la cancellazione del valore legale del Diploma e la riduzione ai Licei dei contenuti tecnici che portano alla formazione dei quadri intermedi, che sono stati e sono il motore dello sviluppo economico e sociale". Più possibilista il segretario provinciale dello Snals, Antonio Rossi che dice: "E' una riforma che merita attenzione. Per quanto ci riguarda riteniamo poco chiaro l'impianto laddove si fa capire che serviranno nuove professionalità docenti e su questo non si investe. E non s'investe un euro per la formazione dei docenti". Crede possibile un avvio a settembre 2006? "Ulteriori proroghe spiega Rossi rischierebbero di mandare in confusione l'intero sistema. E' importante che nella scuola non si scarichino tutte le tensioni politiche che animano il dibattito. Credo che siamo nella condizione di partire a settembre 2006 e di fare i necessari aggiustamenti, cammin facendo". Durissime le prese di posizione dei Confederali e dei Cobas, la Cgil sta preparando nella scuola una grande fase mobilitativa per affossare l'impianto della Legge-Moratti, e parla addirittura di "autunno caldo". E Dina Merlo, del direttivo provinciale della Cgil: "La riforma ridurrà le potenzialità formative della scuola, che si limiterà ai livelli minimi essenziali; le famiglie che vorranno assicurare ai figli una formazione in linea con le richieste di una società complessa e con le esigenze di innovazione, saranno così costrette ad integrare l'istruzione pubblica con corsi formativi e di potenziamento a loro spese. Assisteremo ad una riduzione dei costi per la scuola da parte dello Stato e alla necessità di costi aggiuntivi per le famiglie per integrare la formazione scolastica".
Osvaldo Pasello


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