Resto del CArlino-Rovigo-Con la "Finanziaria"si teme il calo di cattedre
Con la "Finanziaria"si teme il calo di cattedre Che l'anno in corso si prospettasse come una fase di passaggio nel mondo dell'istruzione era considerazione condivisa; ma oggi, mentre le novità v...
Con la "Finanziaria"si teme il calo di cattedre
Che l'anno in corso si prospettasse come una fase di passaggio nel mondo dell'istruzione era considerazione condivisa; ma oggi, mentre le novità vengono corposamente avanti, la preoccupazione sale e i pareri divergono.
Il Senato ha approvato il disegno di Legge di riforma Moratti, che ora passa alla Camera, e la Finanziaria sta per uscire dal Parlamento con pesanti ricadute sulla scuola: tra queste, la conferma di ricondurre tutte le cattedre a 18 ore e di privilegiare (in luogo della nomina di personale a tempo determinato), l'affidamento delle ore eccedenti (fino a 24) al personale in servizio. Secondo calcoli, ancora approssimativi, di fonte sindacale, questa norma potrebbe portare in Polesine, nelle scuole secondarie di secondo grado, ad una riduzione di cattedre e quindi di posti di lavoro attorno al 4-5%. Ma per la nostra realtà territoriale va anche aggiunto il trend negativo nelle iscrizioni degli alunni: persi 500 alunni nell'ultimo anno scolastico a quanto ammonterà la perdita nel 2003? E con quali ripercussioni ulteriori sui posti di lavoro? Per i 200 docenti oggi in servizio con contratto a tempo determinato nella scuola polesana si prospettano tempi difficili, perché l'obiettivo è la riduzione della loro collaborazione di un secco 40%, il che vorrebbe dire, grosso modo, 80 assegnazioni in meno. Ma difficile è anche il momento per i docenti di ruolo, a rischio di trovarsi senza cattedra per l'effetto combinato delle norme cui si accennava: in quel caso per loro la scelta diventa obbligata: o riconversione (corsi di riconversione per i soprannumerari stanno già partendo: 7000 in Italia) o mobilità e quindi anche eventuale licenziamento. In Veneto, sempre secondo ipotesi sindacali, i tagli potrebbero ammontare per il personale docente, a circa 1000 unità.
Drastica sarà pure la riduzione dei collaboratori scolastici (bidelli), il cui numero dovrà diminuire nel corso del prossimo triennio del 6%. Nel rodigino i collaboratori scolastici sono quasi 700 e i posti a rischio si aggirerebbero dunque sulla quarantina.Agli effetti della Finanziaria va aggiunta la preoccupazione di gran parte del mondo sindacale per l'avanzare dell'iter parlamentare della riforma-Moratti. "Una pessima Legge - è lo slogan della Cgil -. Una Legge che si finanzia riducendo il personale". Da mesi è critico anche il coordinamento provinciale degli insegnanti.
E molto preoccupata è pure la Cisl, soprattutto per l'ingresso anticipato nella scuola dell'infanzia e delle elementari. Durissimi i Cobas, più possibilista lo Snal che spera di veder ritoccati alla Camera i punti critici: in particolare l'anticipo dell'ingresso degli alunni nella scuola dell'infanzia e i passaggi tra i due percorsi della scuola secondaria (quello liceale, che comprende i licei artistico, classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, tecnologico, delle scienze umane; e quello professionale, che sarà demandato direttamente alle Regioni). Se le posizioni, anche in Polesine, divergono, due Direzioni didattiche, sul totale di 16 nel Veneto, hanno già avviato , a Rovigo e Castelmassa, la possibilità di sperimentare l'anticipo dell'ingresso nella scuola dell'infanzia e nella scuola elementare. Una possibilità quasi certamente destinata ad allargarsi nel prossimo anno scolastico, a prescindere dalla riforma che è molto apprezzata dall'assessore regionale all'istruzione, Serrajotto, che mostra di apprezzare l'articolo 2 del testo licenziato al Senato ("la scuola promuove il conseguimento di una formazione spirituale e morale, anche ispirata ai princìpi della Costituzione").
Osvaldo Pasello