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Resto del CArlino-Reggio E-Valutazione degli alunni E' rivolta contro i test

SCUOLA Alla elementare Bergonzi sono sul piede di guerra Valutazione degli alunni E' rivolta contro i test Li chiamano "Invalsi" e non sono ne una brutta malattia e neanche un potente antib...

16/04/2005
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Il Resto del Carlino

SCUOLA Alla elementare Bergonzi sono sul piede di guerra
Valutazione degli alunni E' rivolta contro i test
Li chiamano "Invalsi" e non sono ne una brutta malattia e neanche un potente antibiotico. E' piuttosto il nome di un test effettuato su richiesta del Miur, il Ministero all'Istruzione, che l'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo, ha voluto poco fantasiosamente battezzare sotto questa sigla e far piovere dall'alto, proprio in questi giorni (13, 14 e 15 aprile), sulle teste di migliaia di scolari delle seconde e quarti classi elementari di tutte le scuole italiane. Una piccola maratona a crocette per verificare, misure e "tarare" le conoscenze dei giovani in materia di matematica, italiano e scienze. Tre giorni di fila dedicati al "regolo universale" che suscita più di una perplessità. Tante le telefonate arrivate in questi giorni ai sindacati, ma anche direttamente alle scuole.
Genitori arrabbiati
Perlopiù genitori che dopo aver parlato coi figli, a soli sei giorni dalla prova, hanno capito che un insegnante, non la "sua maestra", gli avrebbe presentato delle domande a risposta chiusa per capire le capacità del pargolo.
La Bergonzi "insorge"
A passare dalle parole ai fatti, ci hanno pensato alla scuola Bergonzi del 1° Circolo che nei giorni scorsi, dopo aver strabuzzato occhi ed aperto gli orecchi sulle notizie che arrivano a casa, hanno impugnato carta e penna e chiesto al dirigente scolastico la "sospensione" dei test. Risultato?
Il dirigente prende tempo e fa slittare il test ai prossimi martedi, mercoledi e giovedi per le classi seconde, quelle che gli hanno scritto la lettera. Per nulla soddisfatti, per la decisone che non cambia la sostanza dei fatti, i genitori annunciano battaglia e tra le strade da intraprendere non escludono quella della "diffida" per il dirigente scolastico.
Tanti i dubbi sul metodo ma anche sul rispetto della privacy e persino sulla legittimità del provvedimento. "I test sono parziali, verificano solo una parte di una abilità e non sono collegati agli effettivi processi di insegnamento e apprendimento della classe", scrivono i genitori delle seconda A e C della Bergonzi in una nota. "Non tengono conto continuano delle diversità dei percorsi".
Concordi con il Ministero sulla "necessità" di effettuare una valutazione dell'efficienza e dell'efficacia del sistema scolastico, i genitori delle seconde A e C non appaiono per nulla conviti sulle "modalità" e sulle "finalità che sottolineano "non sono chiare".
I ministeriali test non sono inseriti nei piani formativi della scuola e "noi tuonano i genitori abbiamo il diritto-dovere di partecipare al processo formativo dei nostri figli".
Insegnanti durissimi
I "test della Moratti" non sono piaciuti affatto neanche agli insegnanti della stessa scuola. Durissimo anche il loro commento. In una mozione firmata dal Collegio docenti, che arriverà al Ministero e alla stessa Invalsi, esprimono un "giudizio fortemente negativo sul sistema di valutazione Invalsi".
Il collegio docenti della Bergonzi si interroga sulla obbligatorietà dei test. Per gli insegnanti, che solidarizzano con i colleghi delle seconde e delle quarte, "non c'è traccia della dialettica che andrebbe instaurata tra autonomia delle scuole e verifica dei livelli essenziali di apprendimento da parte dell'Invalsi". In prima linea contro un strumento che lo stesso sindacato definisce "discriminante", c'è la Cgil Scuola. "Non si capisce lo scopo", dicono da via Roma, "e si alimentano seri dubbi sottolinea Elvira Lusenti della segreteria Cgil scuola sul modo in cui il punteggio del test possa influire su iscrizioni, finanziamenti e forse sulla progressione di carriera per gli insegnanti. L'appello che lanciamo è quello di prendere consapevolezza e studiare la situazione all'interno del collegio docenti. E' questo a nostro parere l'organo che deve deliberare in merito alla vicenda".


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