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Resto del Carlino-Primine? E' tutto da rifare

Primine? E' tutto da rifare Partirà nella nostra provincia la sperimentazione facoltativa che anticipa la riforma alle materne ed alle elmentari? Si terrà conto delle richieste dei genitori...

02/08/2002
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Il Resto del Carlino

Primine? E' tutto da rifare
Partirà nella nostra provincia la sperimentazione facoltativa che anticipa la riforma alle materne ed alle elmentari? Si terrà conto delle richieste dei genitori? O prevarrà la reale difficoltà logistica e di fattibilità di un decreto che diventerà operativo solo alla fine di agosto, forse i primi giorni di settembre? Per attuare la sperimentazione, non obbligatoria, bisognerà riaprire le iscrizioni, rideterminare il numero delle classi ed il numero degli studenti per ognuna, gli organici dei docenti, individuare la figura del maestro prevalente, riformulare il curriculo di studi e attuarlo il più presto possibile, individuare le sedi scolastiche per gli chi giunge in 'anticipo', riorganizzare i trasporti dei bambini. Questo solo per iniziare. Probabilmente saranno proprio i genitori il motore della 'rivoluzione'. In tutti i circoli didattici di Reggio sono giunte, in alcuni anche numerose, le richieste di poter iscrivere alla prima materna o alla prima elementare dei bambini che compiono gli anni entro il 28 febbraio prossimo. Questo è successo già nei mesi scorsi al momento delle iscrizioni. Adesso ricomincia il giro delle telefonate di informazione e delle richieste, com'è successo ieri all'VIII circolo dove un papà è andato a scuola per sapere se poteva iscrivere con un anno di anticipo il figlio alla prima elementare. E' prevedibile che dopo il tam tam delle notizie dei mass media e dei passa parola, nonostante le ferie, il pressing dei genitori continuerà sempre più forte sino alla fine di agosto. Soprattutto se si considera che per chi di loro lavora e non ha a chi lasciare i figli la sperimentazione può essere appetibile, perchè permette di sistemare i bambini risparmiando il costo della retta di un anno scolastico all' asilo nido o di uno alla scuola materna comunale o privata. Non è poco. Diversi genitori sono anche convinti che i bimbi siano già maturi per affrontare il passaggio anticipato alle materne o alle elementari. "Non abbiamo nessuna preclusione verso la sperimentazione - spiega Cecilia Messori, dirigente scolastica del III circolo, che comprende le scuole elementari Matilde di Canossa, Carducci, Montegrappa, Sant'Agostino, Ada Negri, Dante Alighieri - ma i problemi logistici ed organizzativi sarebbero notevoli e di non facile soluzione, occorrerebbe sedersi attorno ad un tavolo con il Csa (l'ex provveditorato agli studi) e il Comune per risolvere problemi di organico, che aumenterebbe, di sedi, di trasporto. Noi, come tutti, abbiamo già le classi fatte e l'organico deciso. Da me le richieste dei genitori di far iniziare la prima elementare, al posto della 'primina', ai loro figli che compiono gli anni entro la fine del prossimo febbraio ci sono state, soprattutto in una sede; lì, però, le classi sono già al limite quindi bisognerebbe spostarli in un'altra e non è detto che questo venga accettato. E' il consiglio di circolo che decide se accettare o no la sperimentazione". Intanto dal Csa, la dirigente, dott. Maria Luisa Altomonte, spiega: "Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito. In un primo tempo ci avevano fatto sapere che la sperimentazione sarebbe partita solo in alcune regioni. Ora abbiamo chiuso gli organici, sistemato gli insegnanti, assegnato gli incarichi di supplenza, tranne quelli di sostegno dei docenti non specializzati e forse qualche disponibilità che sopraggiungerà. Però non ci resta che aspettare le disposizioni ministeriali poi ci metteremo al lavoro, come sempre".
"Mi sembra impensabile attuare adesso questa sperimentazione - afferma l'ing. Paolo Genta, che ha 4 figli, di cui 3 alle elementari, presidente del consiglio del III circolo - non credo che anticipare di un anno l'ingresso a scuola sia una soluzione ai problemi né delle famiglie, né dei bambini, per i quali bisogna tener conto dei tempi di maturazione. L'anticipo mi sembra il riverbero di una situazione del mondo produttivo che ha bisogno sempre più in fretta di tecnici specializzazati che però hanno una preparazione sempre più settoriale. Nella scuola si riporta una condanna di chi è nel mondo produttivo, cioè vivere di corsa. Mi sembra che questa proposta non lasci molta scelta decisionale perché potrebbe scattare la competizione tra genitori. L'insegnante prevalente può essere positivo".
"Non sono d'accordo sugli anticipi a 5 anni - spiega Roberta Belli, presidente del consiglio dell'VIII circolo - ho due figli, entrambi compiono gli anni verso la fine dell'anno, uno ha fatto la prima l'anno scorso, entrambi hanno avuto difficoltà non legate alla comprensione, ma al bisogno di muoversi, giocare, vivere esperienze diverse da quelle della scuola e così è anche per la materna: un piccolo di due anni e mezzo ha ancora bisogno di essere cambiato e gestito. Per attuare l'anticipo occorre una riorganizzazione delle strutture scolastiche e delle competenze dei maestri".
di Mariagiuseppina Bo


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