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Resto del Carlino-"Non faremo guerra sul tutor"

SCUOLASegnale della Moratti, si riapre il tavolo all'Aran. Ma l'armistizio non convince del tutto gli insegnanti "Non faremo guerra sul tutor" ROMA Il tutor sarà introdotto con flessibil...

24/09/2004
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Il Resto del Carlino

SCUOLASegnale della Moratti, si riapre il tavolo all'Aran. Ma l'armistizio non convince del tutto gli insegnanti
"Non faremo guerra sul tutor"
ROMA Il tutor sarà introdotto con flessibilità e, soprattutto, "le modalità saranno concordate con le organizzazioni sindacali". Parola del ministro Moratti. Che con questo segnale di apertura su uno dei punti più contestati della riforma calma per il momento gli animi e ricuce lo strappo.
Dall'incontro di ieri i sindacati escono comunque insoddisfatti. A pesare sul clima anche le indiscrezioni sulla Finanziaria con l'ipotesi di bloccare gli scatti di anzianità dei prof e alcune iniziative parlamentari, come il ddl sullo stato giuridico degli insegnanti.
In ogni caso la disponibilità mostrata dal ministro sulla questione del tutor ("Tutta da verificare", avvertono i sindacati) consente la ripresa della trattativa che era stata sospesa nei giorni scorsi proprio per l'urgenza di un "passaggio politico" di chiarimento. La Moratti si impegna a portare una proposta al tavolo Aran. E promette: "Nessun taglio a finanziamenti e al personale. Ampia condivisione con i sindacati a trovare soluzioni per la scuola. 413 milioni di euro per la valorizzazione del personale e figura dei tutor". Intanto, Cgil, Cisl e Uil si riuniranno per decidere eventuali iniziative a sostegno dei rinnovi contrattuali e della difesa del potere d'acquisto delle retribuzioni. Pur concordi nel sottolineare l'inadeguatezza delle risposte avute, i sindacati le commentano con toni diversi.Fortemente critica la Cgil: "I problemi non solo restano ma sono aggravati", dichiara Enrico Panini, che stigmatizza l'intenzione del governo di "colpire le retribuzioni di anzianità per fare cassa e finanziare altri interventi". "Il tutor continua Panini non è una priorità: ci sono altre emergenze, come le liste d'attesa nelle materne, dove 50mila bambini sono rimasti fuori".
Per Francesco Scrima (Cisl scuola) "il governo da una parte riconosce la centralità della scuola e dall'altra persegue un'ostinata politica di taglieggiamento di risorse". Massimo Di Menna, Uil, avverte: "Se trovasse conferma l'ipotesi di eliminare gli scatti di anzianità, nel mondo della scuola ci sarà la rivolta".


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